Gabriele Iurlaro, 16 anni, di Torre Santa Susanna, è una delle “cavie” quadriennali del Liceo delle Scienze applicate “Ettore Majorana” di Brindisi.
È il diretto interessato a raccontare in prima persona la sua esperienza, che lo ha portato agli onori della cronaca nazionale. Quattro anni fa, il Ministero della Pubblica istruzione diede il via a una sperimentazione didattica: le superiori quadriennali. Tra tante polemiche, capofila della sperimentazione fu anche il Majorana.
«All’inizio non mi sentivo abbastanza pronto per un percorso del genere, basti pensare le lezioni terminano tutti i giorni alle ore. Due settimane dopo aver iniziato, i miei professori mi hanno invitato a cambiare indirizzo, a provare il quadriennale. Due giorni e sono già nella mia nuova classe. È stata la decisione più importante della mia vita, e non ci tornerei per niente indietro. Il quadriennale, semplicemente, è un liceo dove gli anni di frequenza sono stati ridotti da 5 a 4 anni, senza penalizzare il monte ore di nessuna materia. Infatti, l’ammontare delle ore settimanali è diverso da quello di una normale scuola di questo tipo ( 27/29 contro le 36 ore). Inoltre in questa sperimentazione è stato inserito come obbligo l’insegnamento di una materia, ossia Clil, completamente in Inglese. Mentre dalla parte del potenziamento linguistico sono disponibili corsi di potenziamento di Inglese con conseguimento di certificazione (Pet o First) e di Tedesco».
Gabriele, insomma, ha intrapreso un percorso di studi più corto ma più concentrato rispetto agli altri e ha risparmiato un anno per poter cominciare prima a lavorare o per iscriversi all’università. Di Gabriele e degli altri diplomati sperimentali hanno “parlato” di recente anche le testate italiane più importanti.
Roberto Epifani