Cala il gelo tra Curto e Vitali: «Solidarietà non sincera»; «Confermo tutto, lui ormai politico locale»

Altri tempi. Era il 2008: Vitali e Curto tornarono a stringersi la mano, dopo diversi anni, al termine di un confronto in piazza (al centro Gianni Cannalire)
Altri tempi. Era il 2008: Vitali e Curto tornarono a stringersi la mano, dopo diversi anni, al termine di un confronto in piazza (al centro Gianni Cannalire)

A Curto non è piaciuta la solidarietà da parte di Vitali, a Vitali non è piaciuta la “comprensione del testo” da parte di Curto. Da qualche mese tra i due ex parlamentari è di nuovo sceso il gelo, un gelo che ha paradossalmente toccato il massimo del freddo proprio in questi giorni di caldo record. Dopo le due buste con minacce e proiettili, indirizzate al sindaco Maurizio Bruno e allo stesso consigliere Euprepio Curto e intercettate dalle forze dell’ordine nel centro di smistamento postale, tutte le forze politiche si sono strette intorno ai due destinatari delle intimidazioni. Tra i messaggi solidali, agli occhi di Curto (e non solo ai suoi) è balzato, tra i tanti, proprio quello di Vitali (leggi a margine dell’articolo). Il coordinatore di Progetto per l’Italia non ha ravvisato in esso una condanna incondizionata pari a quella degli altri quasi che contenesse un sorta di velata giustificazione, perlomeno sul piano strettamente politico, del gesto.

Curto ha confermato ciò nel corso di un’intervista televisiva rilasciata al collega Gianni Cannalire per Canale 85. Queste le sue testuali parole: «Qualcosa di sconcertante, un soggetto politico che, con un comunicato stampa ben preciso, insieme alla espressione di solidarietà anche nei miei confronti, che vuol dire non era assolutamente avvertita, ha inserito in maniera assolutamente impropria la vicenda della mia attuale posizione politica all’interno del Consiglio comunale, dando quindi la possibilità quasi quasi si far pensare che potesse essere giustificato questo atto intimidatorio in ragione dell’atteggiamento da me assunto. Questo è un fatto di una gravità inaudita, che chi è stato partecipe delle istituzioni non avrebbe mai dovuto compiere».

La domanda rivolta da Cannalire a Vitali è stata la seguente: «Nell’esprimere la solidarietà al sindaco Bruno e a Curto, lei ha parlato – riferendosi al suo ex amico e senatore – di un paradosso politico e di una situazione incresciosa. Curto, nel commentare il suo comunicato, l’attacca dicendo che le cose che lei ha detto sono un fatto di una gravità inaudita per chi è stato nelle istituzioni…».

Ed ecco, infine, la replica (anch’essa testuale) di Vitali: «Mi rendo conto che l’italiano è ancora una scoperta per molti di noi, per molte persone. Il mio comunicato è stato chiarissimo ed è chiarissimo e dice esattamente questo: che nonostante qualunque nefandezza politica, e quella di Curto è stata l’ennesima nefandezza politica, nulla giustifica il ricorso alla violenza, alle minacce, all’intimidazione perché gli unici deputati a decidere se l’attività di un politico è corretta o meno sono i cittadini. Questo era il senso, questo era l’italiano, questa era la formulazione della mia dichiarazione che, ripeto, rilancio e riconfermo in ogni sua parola. Per il resto, Curto si deve rassegnare che ormai la sua è una dimensione esclusivamente locale e neanche da protagonista. Poi tutto il resto sono chiacchiere, rimane la solidarietà per questo gesto vile, rimane anche la condanna politica per l’ennesima giravolta di Curto, che ormai ci ha abituato a queste sue capriole».

 

 

 

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