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Crisi politica, Camassa (Nova Era): «Vale ancora la pena riparare il giocattolo rotto?»

castello imperiali

Si riceve e pubblica:

Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era
Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era

Il potere logora chi non ce l’ha. Questo è quello che diceva un noto politico della prima repubblica. Oggi che siamo nella cosiddetta terza repubblica appare sempre più evidente che il ”non” sia stato eliminato. Basta vedere i risultati delle ultime elezioni amministrative per evidenziare che, in decine e decine di comuni, hanno “perso” molte delle amministrazioni uscenti. Sia amministrazioni di centrodestra (esempio Lecce) che di centrosinistra (esempio Genova).

Anche Francavilla appare essere colpita da questo logoramento di chi governa. Ci dispiace molto, anzi moltissimo ciò che sta accadendo. Ci dispiace perché nel nostro piccolo abbiamo sostenuto (seppur fuori dal Consiglio comunale) questa Amministrazione. Lo abbiamo fatto nel giugno del 2014, lo abbiamo confermato con il cambio di maggioranza del gennaio 2016. Abbiamo dato il nostro contributo di idee e suggerimenti. Non sempre ascoltati, per la verità. Come quando qualche mese fa (in occasione di un’altra crisi politica amministrativa) consigliamo di avviare un tavolo politico finalizzato ad allargare la maggioranza consigliare e la base politica, previo accordo tra forze politiche. Lo facemmo anche mostrando dei numeri di un sondaggio che evidenziava un forte consenso sulla persona del Sindaco molto meno sulle forze politiche.

Oggi ci si ritrova con una maggioranza risicata, (13 su 25) dove un solo consigliere di qualunche area politica sia può mettere in scacco matto l’Amministrazione. È questo il nodo politico si cui si logora l’amministrazione Bruno. Il sindaco Bruno sa, da esperto conoscitore della politica, che in questa condizione si può fare poco. Poiché i grandi cambiamenti politici e sociali si fanno se c’è ampio consenso politico e sociale. Se devi stare a conquistare giornalmente il consenso del singolo (come lo stesso Sindaco sostiene nella sua lettera di dimissioni) come si possono inseguire i sogni dei grandi progetti per la comunità amministrata?

È su questo aspetto che si è incrinata anche la nostra fiducia in questa Amministrazione. La vicenda TaRi ha mostrato in modo inequivocabile il limite di questa Amministrazione che, nell’inseguire il consenso di qualcuno, ha badato solo alla questione “stadio” mentre approvava il bilancio previsionale 2017 in cui erano inserite anche le tariffe TaRi con un forte aumento, tanto che oggi quelle tariffe sono le più alte della provincia di Brindisi (come è stato dimostrato). Sorvoliamo sul maldestro tentativo di giustificarsi invece di chiedere scusa per non aver riposto la dovuta attenzione sulla questione a tempo debito.

Resta il fatto politico di questa maggioranza consiliare (ribadiamo che l’insieme delle forze politiche che la compongono non rappresentano la maggioranza dei cittadini francavillesi), che si basa su un solo voto di differenza. Questa ennesima crisi si poggia su questo dato inconfutabile.

Qualcuno potrebbe obiettare facendo riferimento ad altre realtà comunali che si “reggono” anche con un solo voto di scarto. Sono mosche bianche e sopratutto c’è una forte coesione interna. Coesione interna che manca in questa maggioranza.

Lo dimostrano gli interventi fatti nell’ultimo consiglio comunale. Tutti sul piano personale. Con tanto di nome e cognome enunciati non in virtù di rappresentanza politica, ma solo di carattere personale.

Allora che si fa? Si vuole aggiustare il “giocattolo rotto”? Ormai è rotto nessuna riparazione lo potrà riportare alle condizioni iniziali. È preferibile rimandarlo in fabbrica per ricondizionarlo (elezioni amministrative), per poi rimetterlo “nuovo” in commercio. Se i clienti (il popolo francavillese) lo vorrà riacquistare lo potranno fare (lo vota).

Certo una possibilità c’è, si può costruire un nuovo giocattolo (magari con le dimissioni di qualche consigliere poco presente ma molto alternativo), usando anche le parti buone di quello vecchio. Se si è in grado di farlo si vada avanti, ma non ha più senso andare avanti così come si è. Se si sceglie questa strada, nel nostro piccolo continueremo a dare il nostro modesto sostegno. Crediamo molto nel detto latino: “errare è umano, perseverare è diabolico”.

Associazione Nova Era
Il Presidente (Angelo Camassa)


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