Si riceve e pubblica:
In attesa che Maurizio Bruno ritiri ancora una volta le dimissioni da sindaco, con l’impegno a ripresentarle definitivamente e irrevocabilmente alla vigilia delle elezioni politiche della prossima primavera, corre l’obbligo di non far derubricare lo scontro Cavallo/Resta in una marginale vicenda di buone maniere e di bon ton, anche se è sicuramente vero che da quella vicenda l’immagine del Consiglio comunale di Francavilla Fontana ne è uscita lesa, così come lesa ne è uscita questa infausta esperienza amministrativa di una sinistra guidata da quel Maurizio Bruno che sicuramente sarà ricordato dai francavillesi, oltre che per i suoi esilaranti post su facebook, anche per l’ecatombe di assessori, consiglieri e forze politiche, già suoi alleati, registrata nei primi tre anni di sindacato.
Pur tuttavia, non è questione solo di bon ton, né può essere questione solo di più o meno legittima reazione del consigliere Cavallo per non essere riuscito ad entrare nel salotto buono dei benefattori francavillesi, dal momento che a lui era stato impedito – tecnicamente, prima, politicamente poi – di intestarsi il recupero della fontana pubblica di Piazzale Matteotti, al contrario di ciò che era avvenuto con le rotatorie di Ferrarese, prima, e di Bianco, poi.
Non è questione solo di bon ton. Ormai è chiaro ai colti, e agli incliti, che a sostenere la maggioranza Pd-Alternativa popolare è un grumo di interessi che, per carità!, saranno pure legittimi, ma che diverrebbero eticamente inquietanti ove dovessero realizzarsi in conseguenza di valutazioni discrezionali di una maggioranza la cui golden share è nella mani dei principali beneficiari di tali scelte. Con ciò fornendo un motivo decisivo per comprendere i motivi per i quali ancora langue un Pug che proprio Bruno si era impegnato ad approvare in poche settimane.
Che su tali fatti il sindaco Bruno continui a glissare parlando di capricci, può anche andar bene per i beoni. Ma, per sfortuna di Bruno (e non solo!) non apparteniamo a tale categoria.
Avv. Euprepio Curto, coordinatore Progetto per l’Italia