Sono 118 i dataset pubblici del Comune di Francavilla Fontana e non sono affatto pochi. Si consideri che la Regione Puglia finora ne può contare soltanto un centinaio. Il progetto Open Data, portato avanti dall’Amministrazione comunale in collaborazione con “CheFuturo!” di Francesco “Piersoft” Paolicelli, “Fare Zero” e L’ITST “Enrico Fermi” è stato presentato ieri (venerdì 23 giugno) nella saletta Leonardo di Castello Imperiali, alla presenza dell’assessore Maria Rizzo (con delega anche alla Digitalizzazione), di Paolicelli, di Fedele Congedo (per “Fare Zero”), del dirigente scolastico Giovanni Semeraro, del dirigente della I Area Francesco Taurisano, del dirigente del settore Vigilanza-Polizia locale Antonio Cito, dell’ingegnere informatico comunale Daniele Taurisano, del responsabile dello Iat Sandro Rodia, dei docenti del “Fermi” Giorgia Martina e Gianluca Pisani e di una parte degli studenti che ne sono stati protagonisti.
Ma cosa sono gli open data? È presto detto: tutta una serie di dati relativi a qualunque aspetto di pubblica rilevanza che, nel caso di Francavilla Fontana, si riferiscono a un determinato territorio. Un esempio? Le masserie: quali sono, quante sono, dove si trovano. È stato un lavoro lungo e certosino quello condotto da Rodia – profondo conoscitore dei luoghi, della storia e della cultura locali – e dai ragazzi, i quali hanno geolocalizzato tutte le masserie in uso (aziende agricole, B&B, dimore private, ecc.) sparse nell’agro della Città degli Imperiali. In questo modo, ciascun cittadino, turista, studioso o appassionato può tranquillamente rintracciarle e ammirarle. Da settembre toccherà anche a quelle in disuso.
I dataset riguardano comunque anche altri ambiti, come i risultati elettorali dal 1900 ai giorni nostri, i matrimoni (con tanto di grafici per evidenziarne la tendenza in termini di incremento o decremento nel tempo), l’ambiente e persino gli incidenti stradali: quanti ne sono avvenuti, dove, quando? Lo dicono i dati raccolti da questo straordinario team di ricercatori e sviluppatori informatici che hanno realizzato, come meglio non si sarebbe potuto, la cosiddetta alternanza scuola/lavoro.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: oltre ogni più rosea previsione grazie all’interazione tra ente pubblico, scuola ed esperti. Un aspetto sottolineato a più riprese nel corso della presentazione di ieri sera. L’utilità dei dati già raccolti, ordinati e pubblicati – dopo anche difficili ricerche tra i documenti logori e impolverati dell’archivio fisico comunale – è enorme. Si pensi al brogliaccio cartaceo sul quale la polizia locale a tutt’oggi annota i sinistri: dal primo gennaio 2017 quel registro non ha più alcuna valenza giuridica, poiché avrebbe dovuto essere “dematerializzato”.
Ebbene, ci hanno pensato gli studenti del “Fermi”, seguiti dal vice comandante Luigi Salerno Mele, delegato dal dirigente Cito. Grazie al loro contributo, il Comune ha, insomma, anche potuto risparmiare qualche soldino pubblico e mettersi in regola con la normativa. L’utilità, comunque, investe tutte le aree oggetto di approfondimento. I numeri e le tabelle sull’andamento della raccolta differenziata possono servire a comprendere quale sia la coscienza ecologica della comunità ed eventualmente ad apportare dei correttivi. Gli esempi potrebbero essere, e di questo passo saranno, infiniti e soddisferanno la sempre maggiore richiesta di trasparenza da parte dei cittadini.
Ciascuno se ne può fare un’idea semplicemente collegandosi all’url: dati.comune.francavillafontana.br.it
Eliseo Zanzarelli