Stando alla segnalazione di un lettore, in una zona periferica di Oria*, qualcuno sarebbe solito avvelenare i cani randagi per toglierseli di torno. «Noi siamo dispiaciuti di questa cosa perché quelle povere bestie non meritano una sorte simile – denunciano alcuni residenti – e inoltre temiamo anche per i nostri cani domestici». Sempre secondo l’autore della segnalazione, il metodo impiegato sarebbe tanto semplice quanto perfido e, purtroppo, efficace. Il presunto sterminio, infatti, avverrebbe a causa dell’irrorazione del veleno con una pompa a spalla (di quelle utilizzate in agricoltura) nelle aree praticate dagli animali. Se il racconto corrisponda al vero, è ovviamente tutto da verificare. Se così fosse, però, si sarebbe in presenza di un reato. Quello previsto dall’articolo 544-bis del codice penale (uccisione di animali), che recita: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni».
Lezioni private, quando gli studenti diventano tutor: 1 universitario su 5 le impartisce per mantenersi. L’indagine di Ripetizioni.it
Le ripetizioni private sono tra i lavoretti da studenti più diffusi: si inizia quasi per gioco ma per alcuni può diventare un’attività di rilievo. Gli