La scuola impone la divisa, ma i genitori non ci stanno: «Decisione assurda e costosa»

divisa scolastica

COMUNICAZIONE DIVISE SCOLASTICHE A.S. 2017/2018

“Si informano i Signori Genitori che la divisa prevista dalla delibera n° 9 del Collegio dei docenti in data 11/11/2016 e dalla delibera n° 184 del Consiglio d’Istituto in data 31/03/2017 è obbligatoria fin dal primo giorno di scuola (11 settembre 2017). Si fa presente che le prenotazioni dei capi vanno effettuate entro il 30 giugno 2017. Dal 26 giugno 2017 al 30 giugno 2017, presso la biblioteca della Scuola Primaria “De Amicis” saranno disponibili i capi nelle diverse taglie, al fine di individuare le misure idonee. Al momento della prenotazione, andrà versata la quota complessiva dei capi acquistati. Il ritiro dei capi avverrà a partire dal giorno 22 agosto 2017 al 28 agosto 2017″.

Con questa nota, lo scorso 5 giugno, il primo Istituto comprensivo “De Amicis – Milizia” di Oria ha comunicato a mamme e papà che dal prossimo anno i loro figli dovranno indossare una divisa scolastica. Buona parte delle famiglie non sembra, però, essere molto d’accordo anche a causa maggiori costi da sostenere per l’acquisto delle divise, costi che la stessa scuola ha indicato nella comunicazione di cui sopra (vedi immagine in fondo all’articolo). Qualcuno parla di una scelta imposta dall’alto senza il benché minimo coinvolgimento dei genitori e auspica una sorta di sondaggio per capire quanti siano favorevoli e quanti, invece, contrari.

I capi scolastici – tra divisa estiva, divisa invernale e divisa per l’attività sportiva – comporterebbero un esborso superiore ai 50 euro. Ciò, senza contare che l’acquisto potrebbe essere doppio (con conseguenti costi raddoppiati) per assicurare ai bambini almeno un ricambio durante la settimana.

«E chi ha due o più figli che frequentano quella scuola – si chiede una madre – come deve fare? Quanto deve spendere?».

«Quasi tutti genitori – prosegue – non sono d’accordo perché la scuola non ha chiesto il parere a nessuno: prima si sono accaparrati le iscrizioni e poi, alla fine dell’anno scolastico, ci hanno fatto la sorpresa…».

Ma i dubbi si spingono oltre: «Com’è stata selezionata la ditta o le ditta che forniranno le divise? Chiediamo che la dirigente scolastica e i rappresentanti del Consiglio d’Istituto, che non ce ne hanno messo al corrente per tempo, ci ascoltino e rivedano questa scelta. Qui non siamo in un college inglese, ci sembra fuori luogo quest’idea di trasformare una scuola pubblica di Oria in una sorta di scuola d’élite. Tra i soldi da spendere per le divise e la mensa scolastica converrebbe quasi quasi iscrivere i nostri ragazzi direttamente a una scuola privata».

E, intanto, più di qualcuno medita proprio il trasferimento…

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