È stata una festa patronale al buio quella dell’altro ieri, in onore di Sant’Irene, a Erchie. Non nel senso di una festa patronale a sorpresa, ma proprio al buio, senza illuminazione. O, per meglio dire, senza le caratteristiche luminarie, che qualcuno potrebbe aver sabotato. Così, persino la processione in onore della santa patrona (Santa Lucia è la protettrice) è transitata dalla piazza avendo potuto godere, insolitamente, della sola illuminazione pubblica comunale. E la banda, giunta da Francavilla Fontana, ha dovuto suonare a memoria, nell’impossibilità per i musicisti di leggere gli spartiti.
La “villa” (come si definiscono in gergo, da queste parti, le luminarie di feste e sagre) e la cassa armonica hanno funzionato normalmente domenica scorsa 4 giugno, mentre l’intoppo è sorto, puntuale, nel giorno della ricorrenza vera e propria: lunedì 5 giugno. Black out totale in via Roma, mentre ha resistito la componente “musicale” (luci che si accendono e spengono a intermittenza al ritmo della musica) delle installazioni in via Grassi (parallela di via Roma dall’altra parte di piazza Umberto I).

Il titolare dell’impresa, incaricata dal Comitato, ha denunciato l’accaduto presso la locale stazione dei carabinieri, anche perché in corrispondenza del bocchettone del serbatoio di uno dei gruppi elettrogeni che alimentavano lampade e led è stato trovato dello zucchero, che – come noto – provoca il grippaggio dei motori. Di qui l’ipotesi di una manomissione, anziché di un guasto, sulla quale dovranno cercare di far luce – è proprio il caso di dire – i militari dell’Arma.
Comprensibile la delusione, oltre che dei cittadini e dei fedeli – la festività religiosa e civile è molto sentita – anche e soprattutto del Comitato e dello stesso sindaco ercolano Giuseppe Margheriti, che dichiara: «Da qualunque cosa sia dipeso, si è trattato di un inaccettabile schiaffo alla città, di una vergogna senza precedenti: se sia sia trattato di sabotaggio o di altro, io non posso dirlo e spetterà alle forze dell’ordine stabilirlo, ciò che però sento di poter dire è che probabilmente, in occasioni del genere, disporre di qualche alternativa in caso d’imprevisti, come un gruppo elettrogeno di riserva, certamente non guasterebbe…».
«Ormai quest’anno è andata così – conclude Margheriti – e intanto mi auguro che Sant’Irene perdoni i responsabili, ma soprattutto che nelle prossime edizioni non si verifichino più episodi del genere, che nell’anno del Signore 2017 non sono proprio accettabili».
Eliseo Zanzarelli