Virtus indomita a un passo dall’impresa: fuori con orgoglio. Grazie, ragazzi!


Se fosse stato un incontro di pugilato, la Virtus avrebbe vinto nettamente ai punti. Onore, tantissimo onore, a questi ragazzi, a questo mister e a questa società. A questa città e a questi tifosi. Ai pochi presenti al “Picchi”, ai molti presenti in piazzale “Matteotti” davanti al maxischermo, ai tantissimi davanti alla tivù grazie alla diretta di Canale 85 e Antenna Sud del Gruppo Distante. 

Questa sera, e per tutto il primo campionato tra i professionisti, ma principalmente questa sera, ci sono stati 11, anzi 14, anzi 25, eroi in campo. Gente che ha onorato la maglia fino in fondo. #finoinfondo. Con l’hashtag. 

Oggi (e sempre) nonostante tutto, nonostante la trasferta e malgrado l’espulsione (intelligente, a dire il vero) di un generosissimo De Toma al 36′ della seconda frazione di gioco. 

Non è da tutti partire da potenziali squadre materasso e finire tra i primi dei primi della classe, uscendo – immeritatamente, per giunta – contro chi, fino a qualche anno fa, calcava ben altri palcoscenici rispetto alla Lega Pro, all’ex Serie C.

Uscire così, un bel po’ brucia. Perché un conto è rinunciare a un sogno dopo una sonora sconfitta, dopo una lezione di calcio impartita dagli avversari, molti dei quali con un passato tra Serie B e addirittura Serie A. Un altro conto è uscire così, con due 0-0 strappati a un gruppo che non è ricco economicamente né in termini di esperienza, ma che è stato ed è bellissimo, che ha un’anima, che rappresenta la pura incarnazione di una realtà sognatrice e lottatrice ogni giorno mandato in terra dal calendario o da chi per lui. 

Nessun rimpianto, nessun rimorso. Non possono esserci critiche, durante la partita tutti con la rabbia, al termine tutti coi crampi. Fino in fondo, #finoinondo. 

Solo un enorme, mai così giustificato, orgoglio. 

Chi se la sarebbe mai immaginata questa Lega Pro, questa Serie C? Chi se la sarebbe immaginata così bella e combattuta #finoinfondo? Nessuno, proprio nessuno. Né qua né altrove. La Virtus si sarebbe dovuta salvare a fatica e, invece, è arrivata a due passi dalla Serie B. 
Se gli attestati di merito e di stima, alla fine, sono arrivati persino dai livornesi, che di recente hanno conosciuto ben altri palcoscenici, si comprende meglio la misura di ciò che si è riusciti a fare.

Riavvolgere il nastro sarebbe difficile, tali e tante sono state le imprese nel corso della stagione. Ci si fermi, allora, all’ultimo periodo per rendere l’idea. Tre sfide playoff, 0 (leggasi “zero”) gol subiti. 

E, allora, da qui si deve ripartire, da qui si deve continuare ad amare e farlo con ancora più fervore, quel gioiello raro, unico, che ha preso forma nella tempra solida di un patron, di un mister, di una società e di tifosi così. 

Grazie, ragazzi. Grazie davvero. 

Eliseo Zanzarelli


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