Siamo ad un nuovo punto di partenza per la gestione della sosta a pagamento a Francavilla Fontana e nulla è cambiato rispetto al passato, nonostante le osservazioni mosse da più parti, anche da Fratelli d’Italia, volte a migliorare il servizio.
Ritengo che nessuno sia contrario alla reintroduzione delle strisce blu, atteso che sicuramente favoriscono un maggiore ricambio dei veicoli parcheggiati lungo le vie principali della città, il tutto a vantaggio degli utenti della strada e delle attività commerciali. Anzi, ritengo che l’intero iter abbia avuto dei tempi biblici che ovviamente bene non hanno fatto.
Come rilevai oltre un anno fa il governo di città dimostra sulla questione una forte e preoccupante superficialità nell’affrontare problematiche che interessano la collettività, con l’aggravante che autorevoli esponenti dell’amministrazione e della maggioranza si prodigano in difese di ufficio di un programma di gestione che suscita notevoli perplessità.
Le condizioni tariffarie previste nel precedente contratto sono sostanzialmente riproposte, sia con riferimento alla tariffa minima della sosta e sia con riferimento alla tariffa oraria. In altre parole Francavilla Fontana, sul fronte del costo dei parcheggi, compete con Cortina d’Ampezzo, con buona pace degli utenti e nella soddisfazione della maggioranza che regge il governo di città.
Marcello Cafueri, capogruppo del pd, partito di maggioranza relativa, prova a spostare il fuoco della discussione verso altri temi, come quello della pedonalizzazione di via Roma, ben sapendo che possono essere poste all’ordine del giorno in commissione tutte le discussioni che vuole, senza ottenere alcun risultato, in mancanza, cosa gravissima, di un piano del traffico, le cui pagine non si appalesano nemmeno nel libro dei sogni di questa amministrazione. Mi chiedo invece se non fosse stato il caso per il capogruppo del partito di maggioranza relativa di interessarsi della ripartizione degli incassi tra il Comune e la compagine chiamata a gestire il servizio, così come anche la percentuale in favore di quest’ultima sugli incassi derivanti dalle sanzioni. Il tutto, anche per meglio comprendere la tipologia di gestione della sosta, che non è dimensione astratta, ma il criterio rude, ma predominante, che dovranno seguire gli ausiliari del traffico nel verificare la regolarità della sosta dei veicoli. Ancora una volta evidenzio che le concordate condizioni tariffarie disincentivano gli automobilisti, spesso indotti a cercare zone di parcheggio non consentite pur di sottrarsi ad un salasso rapportato ai pochi minuti di parcheggio, peggiorando così il dato del movimento e del traffico degli automezzi. L’unico obiettivo da perseguire sembra essere quello di fare cassa, sicché gli stessi ausiliari del traffico vengono spesso guardati con avversione dagli automobilisti. In definitiva non viene fornito un servizio a supporto dell’utenza e non si contribuisce alla razionalizzazione del movimento e del traffico degli automezzi. Va da sé che la prospettiva porta a ritenere che non verrà raggiunto nemmeno il risultato economico, considerata la scarsa propensione ad utilizzare gli spazi delimitati dalle strisce blu per la sosta dei veicoli a siffatte condizioni.
Era ed è in verità necessario uno studio di urbanistica propedeutico a qualsivoglia bando per la gestione dei parcheggi, in quanto è necessario comprendere con cognizioni tecniche e scientifiche quali siano le zone in cui è effettivamente necessario introdurre il sistema della sosta a pagamento, con un rapporto equo e legale con le soste libere.
Rimane, inesorabilmente, senza risposta, l’esigenza di dotare le arterie viarie cittadine di stalli per disabili generici (ossia privi di concessione) nel numero proporzionale offerto dalla legge, inserendo altresì i cosiddetti stalli rosa destinati alle donne in gravidanza ed alle mamme con neonati al seguito. Un’amministrazione con lo sguardo rivolto al futuro avrebbe inoltre introdotto un regime di esenzione per i veicoli non inquinanti (con propulsori elettrici o ibridi anche solo parzialmente) che pure sono già in circolazione a Francavilla Fontana e che sono in aumento come dato generale nazionale.
Il governo di città ha probabilmente dimenticato che il Comune è l’ente che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo ed assume ogni decisione in tema di governo della mobilità del proprio territorio.
La priorità non è quella di fare cassa. La difesa di ufficio di chi sostiene questa specie di tariffario e le lacrime di coccodrillo di chi poteva fare e non ha fatto non servono ai Francavillesi.