Lite in piazza tra comandante e automobiliste: i video potrebbero chiarire tutto

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Le immagini potrebbero chiarire tutto. Dalle registrazioni delle telecamere comunali di videosorveglianza emergerebbe con maggiore nitidezza – a quanto si apprende – ciò ch’è successo intorno alle 11 di mercoledì scorso, 3 marzo 2017, in piazza Lorch a Oria, tra il comandante della polizia locale Antonio Morelli e due sorelle di 39 e 43 anni che poco prima erano state multate, con un verbale di 41 euro, per aver parcheggiato in divieto di sosta e di fermata la loro Mercedes Classe A di colore scuro prima di andare a comperare dei fiori.

Sia le donne che l’ufficiale di polizia locale, dopo i fatti, hanno formalizzato querela e denuncia. Le prime lamentano di essere state aggredite, il secondo anche. Due dei tre sono finiti in ospedale, medicati e dimessi con sette giorni di prognosi.

Questi i presunti reati ipotizzati dalle parti e ora al vaglio di carabinieri e Procura della Repubblica: violenza privata e lesioni personali, da un lato; resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre a lesioni personali e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità, dall’altro.

Il dottor Morelli, che da meno di due anni regge il comando della Municipale di Oria – mentre continua a prestare servizio a Taranto – si è detto sin da subito sicuro delle proprie ragioni e, alla denuncia d’ufficio, allegherà i filmati e anche il curriculum di cui va fiero: in tanti anni di servizio, mai una macchia, solo encomi dai suoi superiori e attestati di stima firmatu persino dagli ultras.

Le riprese dell’impianto pubblico di cui sono dotati i principali luoghi oritani di aggregazione – compresa piazza Lorch – non lascerebbero spazio a particolari interpretazioni: trapela che sarebbe stato proprio il capitano a ricevere un ceffone in pieno volto dopo il diverbio con la maggiore delle sorelle, anche se nella querela di quest’ultima e dell’altra si fa riferimento all’esatto contrario.

Comunque sia, sarà probabilmente un giudice – tra qualche mese, più verosimilmente quando saranno trascorsi anni – a doversi pronunciare sul caso e a dire chi a suo tempo ebbe ragione e chi torto. Al momento, uniche certezze sono la sanzione amministrativa, la denuncia e le successive controdenunce.

Il passo dal piano civilistico-amministrativistico a quello penalistico, comunque sia, è stato davvero breve, brevissimo. E, in definitiva, molto probabilmente anche evitabile. Quei 41 euro, quegli insulti (le telecamere purtroppo non riportano anche l’audio) e quell’alterco, un domani potrebbero produrre conseguenze ben più gravi e spiacevoli, saranno esse a carico delle une piuttosto che dell’altra parte in causa.

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