I bambini del terzo livello della Scuola dell’infanzia “Carlo Collodi”, primo istituto comprensivo “A. Moro -P. Virgilio Marone”, hanno approfondito la conoscenza della tradizione francavillese “Cc’è ti piaci lu piattu mia?” e hanno partecipato al Concorso del Centro culturale francavillese “Rosa Tardio” . Mercoledì mattina i bambini, insieme alle loro maestre Ada Argentieri e Maria Rosaria Epifani e ad alcuni genitori sono partiti da Via Zullino e, dopo aver fatto visita alla Scuola Media “Virgilio” e alla Scuola Primaria “A. Moro”, hanno attraversato le vie più importanti di Francavilla Fontana per poi raggiungere Via Ribezzo, dove ha sede il Centro culturale. Lungo il tragitto i bambini ripetevano a tutte le persone che incontravano lo slogan: “Cc’è ti piaci lu piattu mia?”.
Martedì 18 aprile ci sono state le premiazioni e la commissione, presieduta da Massimo De Gironimo, Giuseppe Lombardi e Benedetto Sorino, ha assegnato il Primo premio a “lu piattu” della Scuola “C. Collodi” con questa motivazione:
“Il piatto rispetta a pieno la tradizionalità che si tramanda da secoli nella nostra cultura. Si presenta armonico nei colori e nella sua struttura formale, nonostante vi siano molti elementi, si evidenzia un senso di semplicità. L’addobbo del baldacchino ricco di elementi simbolici, il limone, il grano, i fiori, merletti ecc.”
A ritirare il premio, nella sede del Centro culturale, alla presenza dell’instancabile presidente Giuseppe Cafueri, di alcuni soci e di un folto pubblico, c’erano le maestre. I bambini, mercoledì mattina, nell’apprendere la notizia sono stati molto felici e hanno ricevuto i complimenti dal Dirigente Scolastico, Dott. Roberto Cennoma, e da tutti i genitori soddisfatti della bella iniziativa. Anche le maestre hanno manifestato la loro soddisfazione non solo per il premio ricevuto ma anche e soprattutto per aver fatto conoscere una tradizione così bella. La frase che ha accompagnato le diverse iniziative del periodo pasquale è stata:
“Quando una tradizione raccoglie abbastanza forza per andare avanti per secoli, non può essere cancellata in un giorno solo”. (Chinua Achebe)
