Si riceve e pubblica:
A due anni dall’insediamento, nonostante tutte le promesse fatte in campagna elettorale, è del tutto evidente che l’Amministrazione di Mimino Ferretti abbia deciso di accantonare tutti i grandi problemi irrisolti della Città e, tra questi, quelli riguardanti le Attività Produttive.
Che il Sindaco ed i suoi si siano rifugiati in una comoda quanto pessima ordinaria amministrazione è ormai sotto gli occhi di tutti. Evidentemente la tecnica di nascondere la polvere sotto il tappeto è sembrata la più semplice al Sindaco, all’Assessore alle Attività Produttive, alla Giunta e all’intera maggioranza alla quale, evidentemente, le cose stanno bene così. O, forse, la causa di tanto disinteresse per le questioni importanti in un settore vitale per la città è riconducibile piuttosto alla cronica ed evidentissima incapacità di questa Amministrazione di affrontare i problemi veri, preferendo la stessa occuparsi, male, di banalissime questioni di ordinarissima amministrazione? Per fortuna (sua) che ogni tanto il Sindaco, indossata la sua bella fascia e impugnate luccicanti forbici, possa dedicarsi alla sua attività preferita: l’inaugurazione delle opere realizzate da altri.
E così il MATTATOIO COMUNALE, costato milioni di euro, risulta tristemente abbandonato al suo destino ed all’opera devastante del tempo e dei saccheggiatori.
Dove sono finite le promesse stampate sul programma di Ferretti di provvedere “in tempi brevi” all’affidamento in gestione della struttura? E le intenzioni di provvedere alla conversione dell’impianto in centro di lavorazione delle carni? Solo parole gettate al vento da chi già sapeva che non sarebbe stato in grado di fare nulla!
La ZONA INDUSTRIALE (P.I.P.) è un’altra delle vittime illustri della politica ferrettiana del “palmo di naso” (che, cioè, non riesce a vedere oltre il palmo dal proprio naso e che, perciò, alla fine farà rimanere tutti i cittadini, appunto, con un palmo di naso): e il famoso rilancio della zona industriale previa revisione delle assegnazioni provvisorie per togliere, dopo tanti anni, i lotti a chi non ha alcuna intenzione di realizzare alcuna impresa per assegnarli a chi, invece, è pronto a farlo? E la promessa di riattivare la videosorveglianza, a suo tempo costata decine di migliaia di euro, per garantire maggiore sicurezza e pulizia della zona? Solo chiacchiere da bar dello sport. La verità è che l’area P.I.P. oggi è terra di nessuno: le opere di urbanizzazione, ancora insufficienti, realizzate solo pochi anni fa sono state divorate da una vegetazione da foresta tropicale, sporcizia e rifiuti. Il tutto nella disperazione dei pochi operatori economici insediati, abbandonati a loro stessi.
Ed infine IL MERCATO ORTOFRUTTICOLO, vero orgoglio di questo Sindaco. Delle promesse di realizzare le infrastrutture necessarie per garantire la sicurezza di operatori ed utenti, ovviamente, nessuna traccia. Così come non v’è traccia alcuna dell’istituzione di un vero e proprio mercato ortofrutticolo gestito dal Comune (per carità!) e del ripristino della videosorveglianza per garantire maggiore sicurezza e contrastare l’abbandono incontrollato di rifiuti. Il risultato? Se la zona Industriale può essere definita terra di nessuno, l’area mercatale di contrada Belloluogo è una vera e propria repubblica indipendente delle banane, una piccola Oria in sostanza, dove ognuno può fare ciò che gli pare, quando gli pare e come gli pare. Così non si comprende come mai si continui a tollerare che privati utilizzino abusivamente i locali comunali per farne proprio deposito. L’abbandono di rifiuti è la regola, tanto che anche gli operai comunali usano i terreni di pertinenza del mercato come discarica dei lavori da essi eseguiti nell’abitato cittadino. I gravissimi problemi idrogeologici permangono con i conseguenti enormi disagi già più volte documentati dai media in occasione
di precipitazioni piovose intense, con danni a carico degli operatori. E, come se non bastasse, come effetto del disagio sperimentato quotidianamente, molti degli operatori non corrispondono il canone di affitto dei locali ormai da mesi, alcuni di essi addirittura da anni.
Oria ha bisogno di una classe politica che riesca a guardare avanti ponendosi, all’orizzonte, obiettivi precisi finalizzati alla crescita della città. Trascurare e, finanche, maltrattare le attività produttive significa non aver capito nulla dei meccanismi che regolano la vita socio-economica di una collettività cittadina, significa non volere il bene della propria città.
La mancata approvazione, a ben due anni dall’insediamento, di un singolo atto con riferimento ai tanto sbandierati propositi riguardanti le attività produttive significa solo una cosa: FALLIMENTO!
I Movimenti della Coalizione per il Cambiamento