Max, Uccio & Gino in una foto di 20 anni fa: un passato che ritorna presente?

Questa foto risale esattamente a 20 anni fa: 20 aprile 1997, una domenica.

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Da sinistra: Massimo Ferrarese, Euprepio Curto e Luigi Vitali

Due dei tre personaggi immortalati sono ben riconoscibili, il terzo forse un po’ meno.

L’imprenditore e i due politici in rampa di lancio, negli anni ruggenti da cui sarebbero nate le loro fortune personali (ed economiche), così come simpatie e antipatie nei loro confronti.

Max, Uccio & Gino a braccetto per le strade della loro Francavilla diretti chissà dove, probabilmente a presenziare a una manifestazione pubblica.

Ferrarese aveva 35 anni, Curto 45, Vitali 42.

Da allora, quando le foto si scattavano soltanto con una reflex o una polaroid, i cellulari erano pochissimi e giganti, internet muoveva i primi passi e social network rappresentava nulla più che un termine arcano, di acqua sotto i ponti, per loro e per tutti, ne è passata.

All’epoca, Uccio & Gino erano due parlamentari freschi di elezione, l’uno nelle fila di Alleanza Nazionale (eletto senatore nel 1994 e poi di nuovo nel 1996), l’altro in quelle di Forza Italia (eletto deputato nel 1996). Di legislature, come noto, ne avrebbero vissuto diverse: quattro a testa. Da sommare agli innumerevoli anni in Consiglio comunale e regionale (per Curto, eletto nel 2010 con l’Udc) oltre che da protagonisti nei partiti di riferimento.

Max, invece, pur interessato alla politica e iscritto a Fi, in quegli anni se ne teneva tutto sommato lontano e badava più al sodo, e cioè ai suoi affari da imprenditore, con la Prefabbricati Pugliesi che era sì un’azienda nota e in salute, ma non ancora quella macchina da guerra, per così dire, degli anni a venire. Nel 2009, anch’egli optò per una discesa in campo e si candidò alla presidenza della Provincia col suo Laboratorio Brindisi di estrazione perlopiù moderata con a capo la sua creatura “Noi Centro”. Al suo fianco c’era Uccio, ma non Gino. Trionfò e amministrò fino a quando decise di dimettersi in anticipo – era l’autunno 2012 – poiché le Province erano state, di fatto, defraudate delle loro risorse. E poi anche perché c’era in ballo una possibile candidatura alla Camera, candidatura che però poi sfumò dopo che Max rinunciò a un posto poco gradito nel listino bloccato.

I rapporti fra i tre, nel tempo, hanno subito picchi e baratri legati a questioni politiche e personali. Ci sono stati periodi nei quali non si sono parlati né salutati. C’è chi dice siano persino giunti a odiarsi. Oggi, però, tra loro sembrerebbe essere tornato il sereno. Hanno più di qualche capello bianco in più e cominciano a lamentare i primi acciacchi tipici della mezza età, ma certamente non difettano della “fame” di un tempo. Sì, magari per questioni anagrafiche non si può più dire che siano rampanti, ma guai a considerarli “arrivati”. Di ambizioni ne hanno ancora tantissime. Se riusciranno a soddisfarne almeno qualcuna o proprio nessuna, sarà il tempo a dirlo.

E chissà che dietro questa immagine un po’ sbiadita risalente a un ventennio fa – riemersa, un po’ a sorpresa, questa mattina – non possa celarsi qualcosa di futuribile con al centro proprio la Città degli Imperiali…

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