La processione dei Misteri al centro, il caos ai lati. È una scena, questa, che si è ripetuta anche l’altro ieri in piazza Umberto I a Francavilla Fontana e di cui – per l’ennesima volta – si è lamentato chi ha preso parte al rito solenne. Quando, a tarda sera, il corteo passa nel cuore della cosiddetta “movida”, prima di rientrare nella chiesa di Santa Chiara, puntualmente man mano scema quel silenzio che lo contraddistingue per il resto del percorso.
Nella principale agorà della Città degli Imperiali, in particolare, c’è chi scherza, chi ride, chi fuma, chi beve, chi starnazza senz’alcun rispetto non tanto e non solo per la fede e i fedeli, ma almeno per le tradizioni.
Le confraternite e le stesse istituzioni ecclesiastiche da tempo denunciano questo problema, invocando una presa di posizione ferma e netta da parte delle Amministrazioni comunali, ma finora nulla è cambiato. E a poco, anzi a nulla, è servito il divieto temporaneo di servire ai tavoli mentre passano i Misteri.
L’ideale sarebbe imporre il silenzio, ma non è semplice. In più: chi dovrebbe farlo rispettare se l’organico della polizia locale è sempre carente?
D’altra parte, il contrasto tra spiritualità e folklore è da sempre uno dei temi durante la Settimana Santa che, negli anni, si è trasformata anche in un periodo turistico di forte richiamo, con le conseguenze – tante positive, qualcuna negativa – che il caso comporta.
