Ci sarebbero questioni legate all’occupazione illegittima di suolo pubblico e al decoro urbano all’origine di uno sfratto piuttosto singolare: quello di una cagna di quartiere – Pupetta il suo nome – dalla cuccia che le aveva comperato e sistemato fuori da casa sua, in via Astore, una cittadina di Oria amante degli animali. Quest’ultima, Maria Rosaria Calò, ha raccontato l’accaduto su facebook. Dopo aver notato, già durante la processione del Venerdì Santo, una certa attenzione a quella casetta canina da parte di alcuni amministratori comunali – sostiene – oggi ha ricevuto la visita di un agente della polizia municipale che l’ha invitata a rimuoverla con urgenza anche perché degli altri residenti si erano lamentati. «Se a Maruggio il sindaco ha acquistato e fatto sistemare nel suo comune ben 22 cucce nelle quali i cani randagi possono ripararsi dalle intemperie – dichiara – a Oria i nostri amministratori si scandalizzano per una cuccia acquistata a mie spese e posizionata accanto al mio portone dal mese di dicembre…».
Indispettita, prosegue: «La prossima volta che seguite una processione, cari Amministratori, badate piuttosto a non mettere i piedi in fallo in una delle tante buche di cui le nostre strade sono disseminate e guardate le numerose criticità del nostro paese piuttosto che una cuccia per un randagio che invece è simbolo di civiltà e saper vivere!»
E ancora: «Allo stesso modo e con la stessa motivazione auspico che si chieda di rimuovere scatoloni ammassati, bidoni pieni di bottiglie vuote, resti di lavori di edilizia dai vicoli adiacenti alla piazza che stazionano lì costantemente quasi ad essere parte integrante della cornice della piazza rendendo invece uno spettacolo alquanto indecoroso».