Soldi per “oliare” gli ingranaggi e, soprattutto, per creare posti di lavoro. O, meglio, per pilotare – a suo dire – l’assunzione di chi si era rivolto a lui.
È indagato per millantato credito aggravato un sindacalista 63enne di Francavilla Fontana che – stando alle indagini della guardia di finanza della Città degli Imperiali, al comando del capitano Marcello Putignano e coordinata dal pubblico ministero Simona Rizzo della Procura di Brindisi – da gennaio a ottobre 2013 si sarebbe fatto consegnare da cinque distinte persone complessivamente più di 50mila euro per facilitarne l’impiego presso enti di formazione e di gestione dei fondi comunitari, ma anche presso l’Alenia Aermacchi di Grottaglie e la sede Onu di Brindisi.
Coloro i quali avrebbe dovuto aiutare si sono spazientiti dopo i numerosi rinvii e le mille scuse trovate dall’intermediario, oltre che ovviamente per il fatto di non aver poi trovato effettivamente un’occupazione, e hanno deciso di denunciare tutto alle fiamme gialle.
Così, nel corso delle investigazioni, sono stati riscontrati i racconti delle vittime.
– Il primo dei cinque casi risale a maggio e giugno 2013, quando il sindacalista avrebbe chiesto e ottenuto da una donna in cerca d’impiego qualcosa come 14mila euro in contanti che sarebbero serviti, appunto, a pagare i “funzionari dell’organizzazione, suoi amici” per assumerla presso l’Onu di Brindisi;
– Il secondo caso è sempre di giugno, con il sindacalista che si sarebbe fatto dare da un uomo 5mila euro in contanti per consentire la sua assunzione presso l’Alenia Aermacchi a Grottaglie;
– Il terzo caso, tra gennaio e ottobre 2013, quando una donna avrebbe trasferito al sindacalista 8mila euro (1.500 con assegno) al fine di “piazzare le bandierine per arrivare prima e oliare il sistema” presso coloro i quali avrebbero potuto assumerla come impiegata presso un ente per il tutoraggio dei fondi comunitari;
– Quarto caso a metà luglio dello stesso anno. 17.850 euro (7mila con assegno circolare non trasferibile) per “oliare” chi avrebbe potuto assumerlo presso un non meglio precisato “ente di tutoraggio dei fondi europei 2014/2020”;
– Quinto e ultimo caso ancora a giugno. Stavolta sarebbe stato un padre disperato per lo status di disoccupato del figlio a fare l’investimento: 8mila euro cash in cambio della sua assunzione presso lo stesso ente di tutoraggio di cui sopra.
Il totale fa la bellezza di 52.850 euro in appena una manciata di mesi, dazioni di danaro – vere o presunte – cui non è corrisposto alcunché, nessuno degli interessati ha realmente trovato lavoro.
I finanzieri, dopo aver ascoltato e verificato le versioni dei denuncianti, hanno esaminato documenti bancari, flussi di denaro e testimoni. Così, nei giorni scorsi il sindacalista è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini sottoscritto dal Pm Rizzo. Suo difensore di fiducia è l’avvocato Lucia Benizio del Foro di Brindisi. A lei il delicato compito di provare a smontare sin d’ora il castello accusatorio e dunque la contestazione, a carico del suo assistito, del millantato credito condito dall’aggravante di aver procurato alle persone offese un danno patrimoniale di rilevante gravità.