Dopo il grandissimo e giustificato entusiasmo per la vittoria sul Lecce, ecco una doccia fredda per i francavillesi, tifosi e no. “Anche se il bilancio venisse approvato nella seduta del 20 marzo, non ci sarebbero comunque i tempi tecnici per riconsegnare lo stadio in tempo per l’inizio della prossima stagione”. Non sono dichiarazioni di un gufo qualsiasi o un consigliere di minoranza, ma dell’assessore Tommaso Resta, che per forza di cose ha chiara la situazione meglio di chiunque altro, nel corso di una seduta della Commissione Lavori pubblici, presieduta dal consigliere Gianni Capuano (La Puglia prima di tutto), tenutasi proprio questa mattina a Castello Imperiali. Salve ulteriori e al momento improbabili deroghe e proroghe da parte della Federazione, significa che la Virtus Francavilla Fontana dovrà cominciare la prossima stagione di Lega Pro disputando i match casalinghi lontano dalle mura amiche del “Giovanni Paolo II”.
Se tutto andasse per il verso giusto e quindi senza intoppi, l’impianto potrebbe essere consegnato per fine novembre-inizio dicembre. Sarà tecnicamente impossibile, invece, terminare i corposi interventi di adeguamento – su tutti l’ampliamento del terreno di gara, la sostituzione del manto erboso sintetico con uno naturale e l’installazione delle torri faro per le partite in notturna – entro la prossima estate. Il prossimo campionato della ex Serie C prenderà il via ad agosto, ma anche imprimendo un’accelerazione al procedimento dopo l’ipotetica approvazione del bilancio nel Consiglio del prossimo 21 marzo, non ce la si fa lo stesso. La prima parte della stagione dovrà essere giocata in trasferta anche quando il calendario preveda una gara interna.
“In commissione – spiega Resta – ho ribadito quanto già più volte espresso. Le risorse – circa 750 mila euro – sono state stanziate, ma le procedure, laddove il bilancio venisse approvato nella prossima seduta del Consiglio, comporterebbero alcuni step obbligatori”. E cioè: l’ok della Federazione, l’invio del progetto alla Stazione unica appaltante (Provincia di Brindisi), il bando di gara e la sua assegnazione. Quindi, sempre che non vi siano ricorsi, l’approvvigionamento dei materiali e delle installazioni.
I lavori, a conti fatti, potrebbero iniziare e non essere terminati tra agosto e settembre, quando il campionato sarà già partito. Ma nel frattempo dove giocherebbe teoricamente il team di patron Antonio Magrì? Le ipotesi sono diverse, ma la prima è senz’altro il “Franco Fanuzzi” di Brindisi che, però, andrebbe a sua volta adeguato ai parametri della Federazione (poca roba rispetto ai lavori necessari al “Giovanni Paolo II”).
E se il bilancio – scenario che al momento appare improbabile – non venisse approvato? Intanto, l’Amministrazione Bruno, che sulla carta i numeri non ce li ha dopo lo strappo con Noi ci siamo, decadrebbe. E cosa ne sarebbe dello stanziamento per lo stadio? Se ne dovrebbe occupare il commissario prefettizio, che potrebbe approvare la spesa grazie ai suoi poteri sostitutivi del Consiglio. Un caso estremo sarebbe quello del commissario che boccia a propria volta il bilancio ed elimina i 750mila euro per l’adeguamento dell’impianto sportivo. Va da sé che quest’ultima evenienza è molto, molto remota.