Cinquant’anni e non sentirli. I cinquant’anni sono quelli di attività, mentre Franco Sardano ha soffiato su 71 candeline pochi giorni fa, e a dire il vero non avverte neppure questi altri di anni. La passione gli è rimasta la stessa di quel 4 marzo 1967 quando – due anni prima di sposare sua moglie Rosa – inaugurò il suo innovativo laboratorio artigianale di pasticceria in via San Francesco.
Definirlo semplicemente un pasticciere sarebbe molto riduttivo, poiché Franco è stato prima un pioniere, poi un vero maestro di arte dolciaria. Nel ’67, infatti, i dolciumi più diffusi a Francavilla Fontana erano il pan di Spagna e i “sospiri”, oltre ovviamente alle mandorle ricce, tutti prodotti perlopiù in casa dalle massaie.
Da quel 4 marzo così lontano nel tempo, invece, la Città degli Imperiali è stata invasa da una dolcezza nuova, una dolcezza sin da subito apprezzata anche dai palati più sofisticati tanto dei francavillesi quanto dei forestieri.
Un successo, la sua idea di puntare tutto sull’arte dolciaria, che il 30 ottobre del 1980 gli consentì di ampliare gli orizzonti e di aprire il “Brin Bar” in via Quinto Ennio, che tutt’oggi porta avanti con Rosa, le sue quattro figlie – Rossella, Daniela, Silvia e Valentina – e suo genero Damiano.
Quasi sbadatamente, qualche giorno fa, Franco si è rivolto a sua moglie e le ha detto: «Sembra che tra poco faccio 50 anni di attività, come passa il tempo…». Non è uno che pensa troppo alle ricorrenze e alle autocelebrazioni, Franco, concentrato com’è soprattutto sul lavoro, un lavoro che non gli pesa oggi e che non gli è mai pesato. Cinquant’anni sono però pur sempre cinquant’anni , e pare arrivino una volta sola.
Così, oggi, Rosa ha deciso di fare una piccola sorpresa a suo marito e anche ai clienti del “Brin Bar”: dietro il bancone è comparso uno striscione – semplice ma grande – con su scritto a caratteri cubitali, neanche a dirlo, “50 anni di attività” e, sopra il bancone, una selezione di delizie da offrire ai numerosi avventori che a Franco e ai suoi hanno deciso di fare gli auguri per ciò che è stato e, soprattutto, per ciò che sarà. Un ringraziamento reciproco, un ringraziamento di gusto. Una bella storia sicuramente destinata ad arricchirsi di altri dolcissimi capitoli.