Si riceve e pubblica:
La mobilitazione di tutti i sindaci della Provincia di Brindisi a difesa del reparto di Nefrologia di Francavilla Fontana, promossa da Maurizio Bruno, sarebbe da considerare meritoria e opportuna se non fosse per alcune contraddizioni che, ancora una volta, ci tocca evidenziare.
La prima è strettamente dipendente all’apatica nonchalance con cui Bruno ha affrontato il problema. Seppure investito dal Consiglio comunale del compito di trasferire al Presidente Emiliano la delicata problematica, Bruno si è dimostrato poco risoluto, molto indolente e, ove non abbia assunto tale posizione con cinica mala fede, poco scaltro, in quanto appare evidente che le sacrosante rivendicazioni della Città degli Imperiali sarebbero state molto più efficaci se rappresentate in nome di tutto il Consiglio comunale e non, invece, a nome proprio. Cioè, a nome di un esponente politico apertamente schierato su fronti opposti a quello del Presidente della Regione.
La seconda è che l’iniziativa del sindaco di Francavilla appare assunta fuori tempo massimo, e soprattutto non aggiunge nulla di più agli elementi a favore del mantenimento di nefrologia che nel corso di questi mesi sono stati sostenuti dalle altre forze politiche e dagli addetti ai lavori.
L’ospedale di Francavilla è al limite del collasso. E se fino ad ora non si sono verificati fatti di assoluta gravità tutto ciò è dipeso dall’abnegazione con cui il personale sanitario e parasanitario continua ad interpretare il proprio delicatissimo ruolo, sottoponendosi senza fiatare a turni stressanti, ad attività non sempre coerenti con la propria funzione, con l’ausilio di strumentazioni e tecnologie obsolete, mentre in qualche ospedale dismesso e in qualche scantinato continuano a rimanere imballati macchinari costosissimi e di nuova generazione.
Bruno – da addetto ai lavori, prima ancora che da sindaco e/o da presidente della Provincia – avrebbe dovuto cogliere questi fattori che penalizzano gli operatori e la stessa utenza al fine di promuovere una rivendicazione di alto profilo.
Non lo ha fatto. Ha continuato, invece, ad esercitarsi in patetici richiami intrisi, come suo solito, di propagandismo e di demagogia. Propagandismo e demagogia che sanno tanto di impegni elettorali.
Avv. Euprepio Curto, consigliere comunale Progetto per l’Italia