Si riceve e pubblica:
I consiglieri comunali Carone Tommaso, Mazza Angelo, Carone Maria Lucia e Proto Antonio e i Movimenti Oria è, Cambiamo Storia, Insieme per Oria e Legalità e Sviluppo della Coalizione per il Cambiamento denunciano pubblicamente lo sperpero di denaro pubblico e la violazione dei diritti della minoranza.
Prima di tutto, la risposta è venuta ben 72 giorni dopo la proposizione dell’interpellanza, in palese violazione del regolamento del consiglio comunale che, a chiare lettere, all’art. 23 prevede che “…Il sindaco risponde immediatamente o nella prima seduta utile da tenersi entro trenta giorni…”.
Se una norma non piace o, come ha detto il presidente del consiglio comunale Caniglia Glauco, è scritta male la si cambia (seguendo ovviamente il procedimento voluto dalla legge) ma, fino a quando rimane in vigore, la si applica comunque, altrimenti siamo all’arbitrio.
L’atteggiamento di gettare in fondo a un cassetto una interpellanza che la minoranza ha proposto esercitando i propri diritti previsti dalle leggi e dai regolamenti e quello di un presidente del consiglio che non garantisce l’applicazione del regolamento, e che anzi afferma che comunque il consiglio comunale non lo avrebbe convocato entro i previsti trenta giorni, viola i diritti della minoranza e le regole della democrazia.
Ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza perché prenda seriamente coscienza di quanto accaduto, perché abbia idea dell’insofferenza del potere al controllo, perché si ribelli all’arbitrio del sindaco e del presidente del consiglio, e all’indifferenza dei consiglieri comunali della maggioranza che ci governa: perché violare i diritti e le prerogative dei consiglieri comunali della minoranza equivale a calpestare i diritti di controllo e di partecipazione di ogni singolo cittadino della nostra Città.
E veniamo alla risposta del sindaco. O del suo ghost writer?
Abbiamo proposto una interpellanza per cercare di capire se la scelta politica dell’amministrazione di trasferire la biblioteca comunale presso i locali dell’immobile di Parco Montalbano fosse tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile, articolando una serie di quesiti tecnici, senza aggiungervi alcuna venatura polemica o considerazione politica (basterà rileggerla).
Abbiamo proposto una interpellanza per evitare che, ove fosse emersa dalle verifiche richieste l’impossibilità tecnica del trasferimento della biblioteca, dei soldi pubblici già stanziati fossero spesi inutilmente (quante volte è accaduto!), per evitare che dei lavori pubblici fossero compiuti inutilmente (quante opere incompiute abbiamo visto!), per evitare che una meritoria Associazione di volontariato dovesse lasciare quei locali in cui svolge a beneficio della Città e dei nostri Giovani attività di accoglienza, recupero e integrazione.
Non ci rivolgiamo ora alla politica (!), ci rivolgiamo ai cittadini: vi sembra irragionevole? vi sembra contorto? vi sembra strumentale?
Abbiamo invece ricevuto, dopo due mesi e mezzo, una risposta senza risposte, densa di attacchi, infarcita di retro pensieri, un vero e proprio manifesto del processo alle intenzioni (basterà leggerla).
E che dire del sindaco che, dopo una sequela di illazioni, strumentalizzazioni e saccenterie, “ …non si esime dal rispondere nel merito…”?: vogliamo dire al sindaco, di fronte all’opinione pubblica, che la risposta non viene concessa, quasi che essa sia il frutto di una superiore sensibilità, ma rappresenta un obbligo previsto dalla legge e dai regolamenti.
E pur non esimendosi dal rispondere, ebbene, il sindaco non risponde! Nulla dice sui requisiti strutturali e statici previsti dalle leggi in materia, necessari per ospitarvi una biblioteca, parlando di una portata di 500 Kg al metro quadro che non si comprende se valga per le biblioteche.
Generico e incomprensibile è il passaggio su requisiti e caratteristiche anti-sismiche dell’edificio.
Ammette che non esiste un collaudo strutturale dell’edificio (!) e afferma che sarà eseguito successivamente, sicché una domanda sorge spontanea: e se il collaudo non dovesse ravvisare i requisiti tecnici previsti per le biblioteche che fine fanno i soldi spesi? Che ce ne facciamo dei lavori effettuati?
Non viene citato, né tantomeno allegato, un parere tecnico dei dirigenti comunali Ing. Pescatore e Ing. Orlando, i quali, per quel che è dato capire, non avrebbero reso alcun parere ma espresso semplici considerazioni (il sindaco afferma che essi “…ritengono…”).
Del tutto incomprensibile, ed anzi assurda, è la risposta sulla questione antincendio. Incomprensibile perché non chiarisce se il progetto rispetta la normativa antincendio quando ci si proponga di realizzare una nuova biblioteca. Assurda perché si vorrebbe realizzare una nuova biblioteca sotto la condizione che non sia necessario il parere dei Vigili del Fuoco: ma quale sarebbe la soglia che impone l’acquisizione di tale parere e quale sarebbe la soglia che impone la realizzazione dei sistemi paventati nella nostra interpellanza?
Per il resto, nessuna risposta sul ruolo della Sovrintendenza per i beni archivistici o altra Sovrintendenza, sulla domanda se il progetto approvato con delibera di GM n. 158 del 2.9.16 sia conforme alle norme attualmente in vigore per la realizzazione di biblioteche, quali siano il personale e le risorse finanziarie con le quali si intenda garantire l’ordinaria attività della biblioteca e l’apertura al pubblico.
Evidente, inoltre, è l’assenza di qualsivoglia pianificazione di un’idea, quella di realizzare una nuova biblioteca, che per la sua realizzazione impone di sapere da subito su quali risorse si può contare e con quale progetto realizzarla.
E invece il sindaco ci parla di “…una politica dello step by step…” che, data la l’evidente lacunosità e superficialità del progetto, le scarsissime risorse economiche e l’assoluta mancanza di personale, sembra piuttosto la politica dell’improvvisazione e del navigare a vista.
La risposta, inoltre, è piena di marchiane imprecisioni perché l’edificio di Montalbano è stato realizzato addirittura negli anni ’50 e non per finalità scolastiche.
Perché non è assolutamente vero che i locali in cui oggi si trova la biblioteca non siano dotati di alcun impianto antincendio: forse il sindaco vuol dire che tale impianto non funziona, ma allora ciò non è forse causa dell’incuria e dell’indifferenza in cui da sempre è stata relegata la biblioteca comunale?
Infine, il sindaco che non risponde attacca la Coalizione per il Cambiamento accusandola di voler solo ed esclusivamente difendere l’Oratorio SING.
Constateranno i cittadini che, proprio dal contenuto e dal tenore della risposta, dalle omissioni e dalla confusione che possono leggervisi, dalla veemenza delle accuse lanciate all’indirizzo della nostra Coalizione, la risposta è la confessione resa pubblicamente dal sindaco e dalla sua amministrazione di voler liberarsi dell’Oratorio SING ammantandone la cacciata con lo scopo nobile della realizzazione della biblioteca comunale.
Noi invece, aspettiamo le risposte che avevamo chiesto e ci dichiariamo contrari al trasferimento della biblioteca con un progetto superficiale e lacunoso, senza alcuna garanzia sulle risorse economiche da spendervi e senza avere il personale necessario a garantirne il buon funzionamento.
Noi continuiamo a essere contrari a questo progetto anche oggi, dopo che l’oratorio Sing ha lasciato quei locali.
La Coalizione per il Cambiamento