Un fulmine a ciel sereno o quasi. La notizia delle dimissioni, dopo otto anni, del segretario Pd Marcello Cafueri è stata data – col piglio satirico e strapparisate di sempre – ieri sera da Lo Iucculone. Oggi la conferma da parte del diretto interessato, il quale ha parlato espressamente di decisione definitiva che, stavolta, non comporterà alcun passo indietro. Già, perché questa è la terza volta che Cafueri annuncia l’intenzione di mollare le redini della segreteria, ma in questo caso – assicura – a differenza che nei precedenti, nessuno lo convincerà a ripensarci.
Niente polemiche, a suo dire, in seno al locale Partito democratico, soltanto la volontà di profondere un ancora maggiore impegno come capogruppo in Consiglio comunale e, non secondariamente, di dedicare più tempo alla professione di avvocato che, per forza di cose, finisce per risentire in qualche modo degli oneri politici.
«Dopo otto anni nei quali qualche risultato credo sia stato raggiunto – dichiara con una punta d’orgoglio – è giunto il momento di farmi da parte e di lasciare che il partito attinga alle risorse e alle nuove energie di cui indubbiamente dispone».
«D’altra parte – spiega – la linea politica nazionale del Pd non è chiara e non ho mai fatto mistero di non condividerla in larga parte, sebbene a livello locale ci siamo sempre riuniti con regolarità per occuparci principalmente di questioni amministrative, molto meno politiche. Io ritengo invece – prosegue – che in una segreteria ci si debba occupare anche di politica nel senso più stretto, puro e nobile del termine».
Il documento da lui sottoscritto venerdì scorso passerà ora al vaglio della segreteria provinciale, che non potrà non prenderne atto. Riguardo il successore, circolano diverse ipotesi che interessano tanto esponenti della vecchia quanto della nuova guardia. Al momento, però, nessuna certezza. Con l’avvicinarsi dei congressi qualcuno o qualcuna dovrà necessariamente farsi avanti e lanciare la sua Opa per l’acquisizione del timone di un sodalizio che qualche problema effettivamente comincia ad avercelo a ogni latitudine.
Intanto, Cafueri lascia da vincitore perché è e resta il buon Marcello uno dei protagonisti dello storico trionfo elettorale del centrosinistra nel 2014 e poi anche del cambio di maggioranza – fuori Prc e Sel, dentro Ncd-Ap – e dei rimpasti che, nonostante le polemiche di contorno, hanno sin qui consentito al sindaco Maurizio Bruno e ai suoi di proseguire l’esperienza a Castello Imperiali. La sua eredità, insomma, si preannuncia pesante per chiunque.