Operaio perse il braccio in un incidente, datore condannato a risarcirlo dopo 15 anni

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Sono trascorsi 15 anni da quell’incidente sul lavoro che gli costò un braccio. E ci sono voluti 15 anni, appunto, perché un giudice gli desse ragione e condannasse al risarcimento del danno il suo datore di lavoro dell’epoca. I fatti risalgono al 9 febbraio del 2002. Come ogni giorno, il 16 enne M.B. – oggi di anni ne ha 31 – era al lavoro in una bottega artigiana (fabbro) nella sua città, Oria, quando qualcosa andò storto: mentre era impegnato nel taglio di una barra in ferro, il suo maglione rimase impigliato nella lama circolare, che finì poi per “risucchiargli” e mozzargli l’avambraccio. Ne scaturirono anzitutto un delicato intervento chirurgico di ricostruzione e reimpianto a Bari poi, ovviamente, una sequela di procedimenti sia penali che civili. In primo grado – era il 18 dicembre 2012 – il giudice del lavoro di Brindisi respinse in toto le richieste dell’operaio e del suo legale.

Fabio Zecchino
L’avvocato Fabio Zecchino

In secondo grado, invece, gli sono stati riconosciuti 267.410 euro, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria, che corrispondono a circa 430mila euro che ora gravano sull’allora titolare dell’officina. Il dispositivo di sentenza della Corte d’Appello di Lecce – Sezione Lavoro è stato pubblicato venerdì scorso 20 gennaio 2017. Nonostante si sia riservato 60 giorni per il deposito della motivazione, il magistrato ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Fabio Zecchino del Foro di Brindisi e le tesi da questi esposte.

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