L’onorevole Nicola Ciracì dei Conservatori e Riformisti parla di “rapporto trasversale finora tenuto sotto traccia tra il Partito democratico di Maurizio Bruno e la Forza Italia di Luigi Vitali”.
Un trasversalismo sfociato nella lista unica Pd(Psi)/Fi/Ap-Nc in vista del rinnovo del Consiglio provinciale in programma per il prossimo 8 gennaio. I CoR, rinsaldando il legame del capoluogo, scenderanno insieme con Noi Centro, ma anche con Udc e Fratelli d’Italia, queste ultime due forze politiche alleatesi all’ultimo momento.
Noi Centro, in realtà, aveva già pronta la sua lista autonoma, quando il suo leader Massimo Ferrarese e l’omologo dei CoR, Raffaele Fitto, si sono sentiti e hanno raggiunto l’accordo per scendere in campo insieme. Le due forze politiche contano tra i consiglieri comunali del Brindisino qualcosa come oltre 55 unità (27 Noi Centro e circa 30 i CoR). Nel loro listone da 12, contrapposto all’altro, confluiranno anche gli esponenti Udc e Fdi. Sarà comunque battaglia, insomma, per affiancare il presidente Maurizio Bruno (eletto nel 2014 e in carica per altri due anni). Una battaglia tra addetti ai lavori e, se possibile, considerate anche le difficoltà delle Province dopo la riforma Delrio, in tono minore rispetto a quelle tradizionali, ma pur sempre una battaglia.
Se, però, i CoR erano e Fdi erano stati ufficialmente invitati al tavolo delle trattative da Pd, Fi e Ap/Ncd, salvo poi aver fatto saltare il banco, non si può dire la stessa cosa per Noi Centro di Ferrarese, che infatti si stava organizzando per i fatti suoi.
Ciò, fino a quando, proprio nelle scorse ore, non c’è stata una telefonata e poi l’intesa tra Ferraresee e Fitto, che per la Provincia hanno deciso di riproporre il Modello , grazie al quale Angela Carluccio ha conquistato la poltrona di sindaca del capoluogo. Morale della favola: nessuna grossa coalizione di “responsabilità” perché, pare, oltre una certa soglia di sopportazione proprio non si può andare nonostante il buonismo (o la bontà?) del periodo natalizio. E chissà che a partire da questa competizione, perlopiù simbolica, non siano partite le prove generali di nuove alleanze e strategie per il futuro, quando in ballo non ci saranno poltrone gratuite in un ente inutile, ma via via Comuni, Regioni e Parlamento.
Intanto, il deputato fittiano Ciracì non le manda certo a dire agli ex amici di partito: “Che la locale Forza Italia sia alla svendita politica non è una novità – tuona – ma che il Pd di Emiliano ancora una volta in provincia di Brindisi si distingua per alimentare confusione e cattiva politica fa specie e vuol dire che non ha imparato la lezione delle comunali di Brindisi. Ovviamente – conclude – noi CoR siamo lontanissimi da questi ‘Nazareni’.