Di argomenti ce n’erano tanti e anche piuttosto importanti, ma quello che nel corso del Consiglio comunale di ieri ha maggiormente appassionato e animato consiglieri di maggioranza e opposizione, assessori e persino il sindaco, è stato la toponomastica della zona industriale. Tradotto: a chi e perché intitolare vie, piazzali e spiazzi. Ne sono scaturite tre ore di polemiche e fuoco incrociato sul merito dei nomi proposti in Commissione dalle diverse forze politiche e sul metodo adottato. A qualcuno non piaceva il nome di Tizio, a qualcuno quello di Caio, ad altri di Sempronio neanche a parlarne. Le minoranze hanno anche chiesto un rinvio per approfondire l’argomento, ma non c’è stato verso: alla fine, la maggioranza ha approvato la delibera – nata da un’idea dell’assessore alle Attività produttive e alla Viabilità Luigi Galiano – includendovi anche le figure proposte dagli altri partiti. Ora la “palla” passa alla Prefettura per il nulla osta definitivo, poi l’intitolazione sarà esecutiva.
Qui di seguito il comunicato diramato dall’Amministrazione comunale:
Dopo quasi mezzo secolo di attesa, anche le vie della Zona Industriale di via Grottaglie avranno un’intitolazione. La storica svolta è stata sancita ieri giovedì 15 dicembre dal Consiglio comunale che, su proposta dell’assessore alle attività produttive Luigi Galiano, ha licenziato la delibera con cui si assegnano nome e cognome a vie e spiazzi dell’anonimo dedalo di strade. Con una particolarità: l’elenco approvato dalle Assise non celebra solo figure storiche del panorama nazionale e mondiale, ma anche locale.
Sindaco, giunta, assessore e maggioranza hanno infatti convenuto sull’idea di omaggiare personaggi illustri dell’imprenditoria francavillese (ma non solo), che hanno reso un importante contributo allo sviluppo del tessuto produttivo cittadino. Fra loro Domenico Bianco, Nicola Speranza, Pietro Salinaro, Mai Comincio e Domenico Ciracì. Carica di significato anche la decisione di intitolare strade a Libero Grasso, imprenditore siciliano ucciso dalla Mafia per la sua battaglia contro il pizzo, e Luisa Spagnoli, imprenditrice perugina che prima riconobbe alle lavoratrici donne i diritti connessi alla maternità. Il novero compre inoltre piazzale Giorgio Ambrosoli, piazzale Primo Maggio, piazzale Caduti sul lavoro, piazzale dell’agricoltura, spiazzo Mai Comincio, spiazzo Adriano Olivetti, viale dell’artigianato, viale dell’Industria, viale del Commercio, viale San Giovanni al Natisone (città gemellata in provincia di Udine in cui vi è già via Francavilla Fontana), via Karl Marx, via Enrico Mattei, via dei Maestri sarti, via Enzo Ferrari.
“Il Consiglio Comunale – commenta l’assessore Luigi Galiano – ha approvato questa delibera da me proposta che ha finalmente riconosciuto dignità alle nostre imprese dando i nomi a tutte le strade onde consentire una celere individuazione delle aziende da parte di tutti i fornitori ed utenti. Ho voluto dare un tocco di francavillesità alla toponomastica della zona, il cuore pulsante della nostra economia, proponendo principalmente nomi di cittadini che hanno dato lustro al mondo dell’impresa, dell’artigianato e del mondo produttivo”.
Poi un ricordo personale: “Il primo stabilimento di produzione industriale nel 1972 presso la Zona PIP fu creato da mio nonno Luigi Galiano. Chi ci ha preceduto in 44 anni ha lasciato che da allora l’intera zona rimanesse senza i nomi delle strade, e oggi poniamo fine a questa incredibile mancanza. Resta l’amaro – conclude Galiano – per la mancata partecipazione delle opposizioni. Avremmo potuto fare tutto con un provvedimento di giunta, invece ho cercato in ogni modo di dare vita a una delibera che coinvolgesse tutti, senza distinzioni. Abbiamo trattato la questione in Commissione più e più volte, abbiamo chiesto ai partiti di proporre nomi, abbiamo rinnovato l’invito in Consiglio a partecipare a questa volta storica. Ma hanno preferito abbandonare l’aula. Peccato”.
VIE e VIALI
Via San Giovanni al Natisone: città sita in provincia di Udine con cui siamo gemellati già da anni e che già ani fa ci ha riconosciuto il nome di una importante e centralissima strada, Via Francavilla Fontana appunto, a pochi metri dalla biblioteca comunale;
Via Karl Heinrich Marx: (Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883) è stato un filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco, considerato tra i filosofi maggiormente influenti sul piano politico, filosofico ed economico nella storia del Novecento che ha avuto un peso decisivo sulla nascita delle ideologie socialiste e comuniste;
Via Libero Grassi: (Catania, 19 luglio 1924 – Palermo, 29 agosto 1991) è stato un imprenditore italiano, ucciso da Cosa Nostra dopo essersi opposto a una richiesta di pizzo e divenuto simbolo della lotta alla criminalità;
Via Domenico Bianco: (Francavilla Fontana il 13.04.1913 – 28.07.1975). Imprenditore dalle eccellenti qualità organizzative e ampia visione di sviluppi futuri. Nel 1935, a soli 22 anni, fondò il primo stabilimento industriale per la produzione di pasta secca allocandolo in un immobile di proprietà sito in via Salita della Carità. Questa attività ebbe subito successo talché, nell’immediato dopoguerra, realizzò sulla via per Oria un nuovo stabilimento molto più grande ed avanzato tecnicamente, successivamente acquisì un altro stabilimento sito in Vitinia ( Roma ) ove produsse paste speciali all’uovo e paste ripiene. Deceduto il 28.07.1975, l’attività fu condotta ed ampliata dal figlio Leonardo e, in seguito, dai nipoti Domenico, Nicola e Massimo, con un moderno pastificio ed uno stabilimento di produzione di surgelati, entrambi realizzati nella Zona Industriale di Francavilla Fontana.
Via Enrico Mattei: (Acqualagna, 29 aprile 1906 – Bascapè, 27 ottobre 1962) è stato un dirigente pubblico, partigiano, politico e imprenditore italiano. Durante la seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza;
Via Nicola Speranza: (Francavilla Fontana 5.2.1953 – 3.7.1992) noto imprenditore locale specializzato nell’arredamento per la casa, con due importanti stabilimenti in Latiano ed in Francavilla Fontana proprio nel cuore della Zona Industriale di cui fu dei pionieri. Morì in seguito ad un tragico incidente stradale lungo la ex strada per Latiano, a causa delle avverse condizioni meteo, mentre correva a Francavilla, quivi contattato per un tentativo di furto presso la propria azienda;
Via Pietro Salinaro: (Francavilla F.na 4.7.1925 – San Marzano 28.3.1986) imprenditore specializzato nelle infrastrutture che ha dato lustro all’attività francavillese compiendo opere pubbliche di rivalutazione ambientale ancora presenti nel territorio brindisino. Ha rappresentato con tenacia il pionierismo francavillese agli arbori dello sviluppo economico e sociale del territorio meritando il rispetto della cittadinanza francavillese;
Via Enzo Ferrari: (Modena, 18 febbraio 1898 – Modena, 14 agosto 1988) è stato un imprenditore, dirigente sportivo e pilota automobilistico italiano, fondatore della omonima casa automobilistica, la cui sezione sportiva, la Scuderia Ferrari, conquistò, con lui ancora in vita, 9 campionati del mondo piloti di Formula 1 e 17 totali;
PIAZZALI e SPIAZZI
PIAZZALE Giorgio Ambrosoli: (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979) è stato un avvocato italiano. Fu assassinato l’11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona, sulle cui attività Ambrosoli stava indagando, nell’ambito dell’incarico di commissario liquidatore della Banca Privata Italiana dello stesso Sindona;
SPIAZZO Mai Comincio: (Francavilla il 21 gennaio 1919 – 24 dicembre 2005). Il più famoso e antico maestro ebanista della nostra città. Inizia il tirocinio come apprendista nella bottega di falegnameria dei maestri Tardio. Mai viene chiamato alle armi nella seconda guerra mondiale e viene imbarcato come cannoniere per Tobruk. Qui nella battaglia di El Alameen viene fatto prigioniero dagli inglesi e lì vi rimane per circa 4 anni nel campo profughi. Ritornato a casa inizia in proprio l’attività di ebanista che porterà avanti sino all’età di 85 anni. Nel 1935 espone alla Settima Edizione della Fiera Mostra di Francavilla; ha partecipato alla Fiera dell’artigianato artistico di Firenze e ricevuto un diploma ad honorem dall’Accademia Tiberina di Roma. Da sempre la sua passione per l’intaglio su legno lo ha portato a realizzare opere uniche che possono essere ammirate presso la Curia Vescovile di Oria e del Vaticano in Roma, oltre che all’estero e presso privati;
Spiazzo Adriano Olivetti: (Ivrea, 11 aprile 1901 – Aigle, 27 febbraio 1960) è stato un imprenditore, ingegnere e politico italiano, figlio di Camillo Olivetti (fondatore della Ing C. Olivetti & C, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere)[1] e Luisa Revel e fratello dell’industriale Massimo Olivetti. Uomo di grande e singolare rilievo nella storia italiana del secondo dopoguerra, si distinse per i suoi innovativi progetti industriali basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a beneficio della comunità.
Spiazzo Domenico Ciracì: Maestro sarto, professore di sartoria, Francavilla Fontana 19.06.1896 – 16.07.1992. Dopo aver avviato una bottega sartoriale in proprio, negli anni 1925 e 1926 in quel di Milano frequenta il Collegio Nazionale dei Tecnici ed Insegnanti di Abbigliamento che lo diploma approvando l’innovativo metodo di taglio per abiti femminili su misura da lui creato. Negli anni ’50 entra a far parte della Accademia Nazionale dei Sartori in Roma e da quel momento la sua vita professionale sarà legata alla vita della Accademia di cui diventa Presidente negli anni ’60, anche dopo aver cessato l’attività sino alla metà degli anni ’80 allorquando rientra nel paese natale, Francavilla Fontana. Tra gli anni ’50 e ’60 merita il titolo di “professore” tra i sarti per aver sistematizzato e perfezionato un metodo di taglio per la realizzazione di capi su misura senza ricorso ai modelli. Nell’anno 1966 in Roma viene pubblicato il suo “METODO DI TAGLIO per abiti maschili e femminili basato sui sistemi: Proporzionale – Misto a misure dirette”.