Niente “cautela” per l’Oratorio Sing, secondo il presidente del Tar non ci sono i presupposti

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Con proprio decreto emesso nel pomeriggio di oggi, il presidente del Tar Lecce, Antonio Pasca, ha respinto l’istanza proposta dall’Associazione Sing Oratorio Volante Don Bosco Onlus – difesa dall’avvocato Roberto Palmisano – per l’emissione di una misura cautelare monocratica urgente in relazione all’ordinanza numero 100 del 15 novembre 2016, a firma del responsabile Utc del Comune di Oria, cioè quella che ha disposto lo sgombero dei locali di Montalbano (eseguito 16 giorni dopo).

Il magistrato amministrativo ha tenuto conto della nota, depositata dal legale dell’ente Francesco Baldassarre, con cui il vicesegretario generale del Comune, lo scorso 3 dicembre, ha comunicato l’esito positivo dello sgombero, eseguito il giorno prima, tanto al Sing quanto allo stesso avvocato Palmisano. Siccome il Comune è già entrato in possesso dell’immobile, non è stata ravvisata l’esigenza di una misura cautelare monocratica.

Dell’ipotesi di concedere una sospensione dell’efficacia del provvedimento (cosiddetta sospensiva) si discuterà dinanzi al Collegio nel corso della camera di consiglio fissata per il prossimo 11 gennaio, prima data utile alla ripresa dalle festività natalizie e d’inizio anno. Il Sing chiede, nel merito, l’annullamento dell’atto impugnato, mentre non ha (ancora, il termine è di 60 giorni e tuttora decorrente) impugnato la precedente ordinanza con la quale il sindaco di Oria Cosimo Ferretti – numero 97/2016 datata 3 novembre – ha revocato una precedente ordinanza (numero 47 del 18 agosto 2014) con la quale il precedente sindaco Cosimo Pomarico aveva concesso al Sing proprio i locali di Montalbano, dove un domani l’attuale amministrazione comunale intende trasferire la biblioteca civica “De Pace – Lombardi” e il museo “Milizia”, oggi ospitati nel seminterrato del municipio. Il Sing contesta, in particolare, le modalità – manu militari, è scritto nel ricorso – con le quali è stato effettuato quello che impropriamente è stato definito uno “sfratto” coattivo. Il Comune, dal canto suo, ritiene che il procedimento si sia svolto a regola d’arte e nel pieno rispetto della normativa.

La guida politico-amministrativa della città si aggiudica questo primissimo round preliminare. Le ostilità nelle aule di giustizia riprenderanno, come detto, con l’arrivo del nuovo anno.

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