Con un post pubblicato sul suo profilo facebook il sindaco Maurizio Bruno è tornato ad “accarezzare” il consigliere Antonio Camarda, di Noi ci siamo, che nei giorni scorsi si era chiamato fuori dalla maggioranza. A quanto pare, negli ultimi giorni, ci sarebbe stato un riavvicinamento di Camarda ai suoi ex compagni d’avventura grazie – pare – soprattutto alla mediazione di Area popolare – Ncd per il tramite del consigliere Giuseppe Cavallo e dell’assessore Luigi Galiano. Insomma, sembra che tra Pd, Ap e Ncs i rapporti potranno riprendere ufficialmente a breve dopo le tensioni delle scorse settimane, quando proprio Camarda e i suoi avevano annunciato di aver adottato l’assessore in quota Ap Anna Ferreri pur di non concedere un altro assessorato ai democratici. Successivamente, però, Bruno ha comunque mandato a casa Ferreri e nominato al suo posto (ma con altre deleghe) Alessandra Serafina Latartara. Stando così le cose, il mandato dell’amministrazione Bruno può proseguire con maggiore tranquillità. Il rientro di Camarda garantisce sulla carta i numeri in Consiglio, numeri che si farebbero ancora più consistenti qualora anche gli indipendenti Dario Mancino e Angelo di Noi dovessero, di volta in volta, votare a favore dei provvedimenti proposti dalla maggioranza.
Qui di seguito il post del primo cittadino:
«Il solco apertosi tra “Noi Ci Siamo” e il resto della maggioranza è un esempio lampante di come spesso in politica stupide e superficiali incomprensioni personali, possano riverberarsi sul piano politico allontanando soggetti e persone accomunate da una stessa missione e animate da un identico progetto. Gli amici di Noi Ci Siamo sono non solo importanti pezzi della nostra maggioranza, ma sono pilastri della coalizione che da due anni e mezzo sta cambiando Francavilla Fontana. Separare le nostre strade per ragioni che nulla hanno a che fare con la politica, facendone pagare il prezzo all’intera nostra comunità, sarebbe un errore imperdonabile. Un errore al quale va posto rimedio con senso di responsabilità, in nome di un ideale più grande di noi, facendo prevalere la stima, l’affetto e il rispetto, su rancori e superabili incomprensioni».