Lo si può dire tranquillamente: Francavilla c’è. La Virtus di patron Antonio Magrì e mister Antonio Calabro è, fino a questo punto della stagione, l’unica e costante rivelazione della Lega Pro. Oggi, tra le mura amiche del Giovanni Paolo II, è caduta un’altra “illustre” di un torneo tanto difficile quanto affascinante per via del blasone (delle altre): la Reggina che, solo qualche anno fa, calcava i campi della massima serie. Se tra poco non se ne andrà – tante e pressanti le richieste – un monumentale ‘Mbala ‘Nzola (suo il gol al 55’) potrà ancora soddisfare il palato, umile ma esigente, di una città che da tre anni a questa parte non smette e non vuole smettere – calcisticamente parlando – di sognare. Se si fanno le dovute proporzioni, Calabro e il suo modo di studiare e interpretare le partite non sono poi tanto dissimili da Simeone e dal suo Atletico Madrid: valorizzazione massima del capitale umano, a costo di scelte impopolari, e profitto massimo, nonostante un gioco non proprio spettacolare. Servono e contano i punti, e Mr Antonio lo sa. È un duro e i suoi hanno assimilato, negli anni, il suo carattere e le sue pretese. Nessuno, a fine partita, esce dal campo con la maglia asciutta e pulita, nessuno. Tutti sanno che si può perdere, pareggiare o vincere, ma bisogna farlo dopo aver dato tutto, anima compresa. La straordinaria concretezza di questa squadra è ormai un marchio di fabbrica. Una squadra che sa soffrire e reagire. Se va in vantaggio, difficilmente – salvo episodi, vedi Andria – la rimonti. Certo, il divario con le “big” è ampio e netto, ma finora mai un match senza combattere, senza provarci.
Il suo campionato, che è il campionato della tranquillità, la Virtus lo sta conducendo egregiamente, oltre ogni previsione della vigilia. Grazie a una società che programma e investe in maniera oculata, ma anche grazie a un team che vende la pelle prima di issare bandiera bianca. Per non parlare dei tifosi: fantastici e irriducibili.
Sognare, si sa, è gratis. Ma se si continua così, una cosa è certa: nessun incubo all’orizzonte. Sonni sereni, ottimi risvegli.
E la favola di chi non era nessuno, mentre ora è rispettato da tutti, continua…