Lo Strillone propone, Massimo Ferrarese accetta col placet del sindaco Maurizio Bruno. E così, dopo Oria, anche Francavilla Fontana avrà il suo albero di Natale. Sarà, per giunta, un albero di Natale caratteristico: non il solito – pur bellissimo – abete, ma un ulivo. Quello che da qualche tempo a questa parte fa bella mostra di sé nel rondò di Borgo Croce, donato proprio da Ferrarese e dalla sua Prefabbricati Pugliesi. Ma procediamo con ordine.
Dopo aver letto sullo Strillone della donazione alla città di Oria, da parte del presidente Invimit ed ex della Provincia di Brindisi, di un abete normandiano alto circa dieci metri completo di luminarie, diversi lettori di Francavilla, soprattutto ragazzi, hanno scritto allo Strillone per chiedere: come mai a Oria sì e a Francavilla niente?
A quel punto è nata l’idea di contattare il diretto interessato e di girargli queste domande e di fargli una proposta.
Così, Il direttore Eliseo Zanzarelli ha chiamato Ferrarese e, dopo avergli spiegato la situazione, l’ha buttata lì: «Presidente, che ne direbbe di abbellire la rotatoria di Borgo Croce, magari addobbandone l’ulivo? Sarebbe una cosa simpatica, originale e anche simbolica… Sa per via della Xylella, e poi l’ulivo è uno dei simboli di questo territorio, simbolo di pace e allo stesso tempo di speranza…».
Qualche secondo di silenzio, poi, il responso: “Mi piace, e poi se me lo chiedete voi ragazzi, non me la sento di tirarmi indietro. Solo una preghiera: per questo 2016 poi basta, eh? Mi sembra di aver già dato qualcosina…”, ha detto, sorridendo, Ferrarese.
Ovviamente, il passo successivo è stato quello di mettere al corrente dell’iniziativa il sindaco perché il Comune anche in questi casi deve comunque autorizzare il tutto.
Maurizio Bruno ha apprezzato: “Solo uno sciocco o uno che non ha a cuore la propria città potrebbe opporsi a questo tipo d’iniziative e alla disponibilità d’imprenditori illuminati (mai termine fu più azzeccato, Ndr) come il presidente Ferrarese, perciò da parte mia nessun problema, anzi: sono entusiasta e ringrazio il presidente e voi per la bella iniziativa. Quando i privati si muovono per il bene pubblico è sempre una gran cosa”.
Dunque, già nei prossimi giorni gli operai di una nota ditta del settore luminarie e addobbi saranno al lavoro per rendere più suggestivo il rondò di Borgo Croce. Si sa ed è innegabile: esistono tanti altri problemi e migliaia di priorità rispetto a questa. Ma una città più bella e accogliente agli occhi dei suoi cittadini e dei visitatori è pur sempre un punto di partenza, un segnale di rilancio. Quell’albero sarà l’albero di tutti, di chi sta bene e di chi soffre, di ogni francavillese, ma anche di chi francavillese non è. Una sorta di piccolissima testimonianza per una terra che non vuole arrendersi, si piace e vuole piacere sia nell’etica che nell’estetica.