Si riceve e pubblica:
Ci eravamo illusi che l’ultima seduta del Consiglio comunale potesse costituire finalmente l’occasione per un confronto di alto profilo politico-amministrativo con il sindaco Maurizio Bruno.
Nulla di tutto questo. Infatti, ancora una volta il primo cittadino si è dilungato in una surreale e per nulla suggestiva ricostruzione dell’attività dell’esecutivo, che per chi governa una città dovrebbe costituire ordinaria amministrazione, mentre per Bruno rappresenta chissà quale straordinaria testimonianza di capacità gestionale.
Di conseguenza, silenzio assoluto sulla questione squisitamente politica sulla quale, al contrario, ci saremmo aspettati di conoscere le valutazioni e le intenzioni di questo sindaco.
Valutazioni sulla polverizzazione, per sua esclusiva colpa e responsabilità, del patrimonio elettorale, culturale e politico rappresentato da quelle formazioni politiche di sinistra che ne avevano accettato prima, e sostenuto poi, la sua candidatura; valutazioni sullo stato di minorità in cui ha relegato il suo partito, il Pd; valutazioni e intenzioni su come intenderà proseguire questa dis-avventura amministrativa.
Ovviamente sui primi due punti non tocca a noi sostituirci a Bruno, anche se una idea e un giudizio ce l’abbiamo, eccome! Ma sul terzo punto sì, e quindi ci sforzeremo (e Dio solo sa quanto ci costa!) di immedesimarci nelle sue vesti al fine di tentare di uscir fuori dalle sabbie mobili in cui questo strano sindaco si è da solo cacciato.
Premesso che l’ipotesi che la Legislatura vada avanti sino alla sua conclusione naturale appare più irrealistica dell’assegnazione del Pallone d’oro a Felipe Melo, si tratta di comprendere quando, presumibilmente, ne sarà staccata la spina, e a chi toccherà l’ingrato (fino ad un certo punto) compito.
Il nostro parere è che nessuno dell’opposizione, sia di sinistra che di destra, vorrà vestire i panni del boia. Anche perché, con una testa staccata già per quattro quinti, che gusto c’è a fare il boia? Ovviamente vanno considerati facenti parte dell’opposizione anche i due nuovi esponenti di Noi Centro, in quanto, anche se in Politica ormai si assiste quotidianamente ai riavvicinamenti più strani e imprevedibili, la vicenda Asi non potrà essere metabolizzata, quanto meno nel breve periodo, essendo stato troppo lacerante il turnover imposto a Marcello Rollo e l’ammutinamento al leader del Movimento.
Toccherà quindi al sindaco. Quando? Uno sprovveduto risponderebbe: quanto più tardi possibile! Invece no! Siccome Bruno una qualità ce l’ha (ma una sola, e non andiamo oltre…), ed è quella di essere furbo, non potrà incorrere in un errore madornale, e cioè quello di cadere in una data successiva al termine ultimo imposto dalla legge perché a Francavilla si possa tornare al voto nella prossima primavera. Anche perché un anno di commissariamento lo metterebbe nelle classiche braghe di tela. Mentre la sua rincorsa alla riconferma sarebbe molto più agevole se si dovesse votare subito, sia perché potrebbe capitalizzare immediatamente il suo attuale potere di gestione politica, sia perché, purtroppo, ancora oggi nel centrodestra si muove molto poco, e quando tutto questo avviene non di rado scade nell’autoreferenzialità.
Voto in primavera, quindi? Probabilmente, ma non sicuramente. Bruno potrebbe, infatti, tentare un’altra soluzione, ovverossia, quella di tentare di dividere l’opposizione di sinistra cercando il recupero della parte meno rigida e più dialogante di essa.
Possibilità di riuscita della ipotetica iniziativa: zero o giù di li! Ergo…
Avv. Euprepio Curto, consigliere comunale Progetto per l’Italia