Nuove ricette false, l’ex sindaco della Corte rinviato di nuovo a giudizio

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Si è celebrata ieri mattina l’udienza preliminare del processo “Striscia-bis” nei confronti del dottor Vincenzo della Corte, primario anestesista a Francavilla Fontana (ad interim anche a Fasano e Ostuni) ed ex sindaco della Città degli Imperiali. L’accusa è la medesima del processo “Striscia”, nel quale si contesta a della Corte di essersi sostituito al fratello Luciano (odontoiatra e medico di famiglia) e di aver ricevuto i pazienti e firmato le ricette al suo posto. I casi oggetto di questo procedimento sono però diversi e nuovi rispetto ai primi: si tratta di fogli di prescrizione relativi agli anni 2011-2012. Ieri, il Gup Tea Verderosa ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputato e ammesso la costituzione di parte civile dell’Asl, che lamenta di aver subito un danno d’immagine a causa della condotta del dipendente.

Il difensore di della Corte, Antonio Andrisano del Foro di Brindisi, ha proposto opposizione alla costituzione di parte civile dell’Azienda sanitaria per tutta una serie di ragioni. In particolare – è la tesi sostenuta ed esposta dall’avvocato – il danno è stato già a suo tempo risarcito all’Asl dal fratello Luciano, il quale ha patteggiato (un anno e due mesi, pena sospesa) e versato 63mila euro relativi al periodo 2008-2012. Vincenzo e Luciano, oltre che coimputati, erano anche coobbligati in solido e quindi l’avvenuto risarcimento da parte del secondo avrebbe coperto anche il “debito” del primo.

Inoltre, sempre secondo il legale, perché mai l’Asl lamenta danni d’immagine se, nel frattempo, ha da un lato promosso Vincenzo della Corte primario ad interim anche a Fasano e Ostuni, dall’altro consentito allo stesso di restare in servizio nonostante avesse già maturato il diritto di andare in pensione?

L'avvocato Antonio Andrisano
L’avvocato Antonio Andrisano

Andrisano è convinto che si tratti di un paradosso nel paradosso: «Non ci si spiega come, dopo non essersi costituita nel primo processo, l’Asl ora reclami questo risarcimento nel secondo, imperniato sullo stesso capo d’accusa (truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, Ndr) a maggior ragione avendo riconosciuto implicitamente la validità e la professionalità del mio assistito, cui è stato affidato il primariato ad interim e cui è stata concessa la permanenza in servizio».

Il giudice ha ascoltato le tesi del legale, ma ha comunque accolto la costituzione di parte civile e disposto il rinvio a giudizio di della Corte (la difesa aveva auspicato e chiesto, ovviamente, il non luogo a procedere). Dell’ammissibilità e della fondatezza delle pretese dell’Asl si discuterà comunque in sede di merito. La prima udienza del dibattimento è stata fissata per l’8 marzo 2017 dinanzi al giudice Angelo Zizzari del Tribunale di Brindisi.

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