Cambia il delegato Asi del Comune: via Galiano, ecco Martina

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A sinistra Luigi Galiano, a destra Antonio Martina

Via Luigi Galiano, dentro Antonio Martina. Cambiano gli uomini, ma non la sostanza: il nuovo delegato Asi per il Comune di Francavilla resta sempre in quota Area popolare-Nuovo centrodestra. Martina, 62 anni, fresco di laurea in Ingegneria è tutt’altro che un volto nuovo della politica francavillese. Anzi, per diversi anni ne è stato protagonista, da sempre in ambienti di destra-centro-centrodestra: dapprima il Fronte della gioventù, poi Movimento sociale, Democrazia cristiana, Alleanza nazionale, Noi centro con Ferrarese (2009, anno in cui Massimo Ferrarese fu eletto presidente della Provincia di Brindisi) e infine, appunto, Area popolare – Nuovo centrodestra (dalle amministrative 2014, quando sostenne la candidatura a sindaco di Domenico Attanasi). Martina è stato a più riprese consigliere comunale a Francavilla Fontana, ma anche consigliere provinciale ai tempi di Nicola Frugis presidente (2000-2005) quando era contemporaneamente anche assessore e vicesindaco nel secondo mandato di Vincenzo della Corte a Francavilla. Nuovamente assessore (con delega ai Lavori pubblici) poi ai tempi di Giuseppe Marinotti (2006-2008). Dopo qualche anno di pausa o, meglio, di assenza dalle istituzioni, ecco che oggi il sindaco Maurizio Bruno ha firmato la sua nomina a delegato del Consorzio dell’Area di sviluppo industriale, da poco presieduto dal concittadino e collega di partito, nonché segretario cittadino e dirigente provinciale dello stesso, Mimmo Bianco. Gli ha ceduto volentieri il posto proprio Galiano, che pochi mesi dopo l’insediamento dell’amministrazione di centrosinistra era stato a sua volta nominato in sostituzione di Luigi Vitali. «Sono felice che al mio posto sia stata individuata la figura dell’amico Tonino – commenta lo stesso Galiano – che è persona competente e serio uomo di partito: di sicuro saprà dedicare all’Asi il tempo che quest’importante realtà merita e che io, ultimamente, per impegni istituzionali e professionali, non potevo più a esso dedicare».

 

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