Spaccata con pala meccanica al self dell’area di servizio: solo danni, ladri messi in fuga

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La pala meccanica impiegata per l'azione
La pala meccanica impiegata per l’azione

Ce l’avevano anche fatta a sradicare dal suolo la colonnina del self service, ma a un certo punto qualcosa è andato storto: una pattuglia dell’istituto privato di vigilanza “La Vedetta” ha notato tutto quel trambusto e la guardia giurata ha immediatamente avvisato le forze dell’ordine. I ladri si sono allora dovuti dare alla fuga non appena hanno avuto sentore dell’arrivo dei carabinieri. Ma proviamo a riavvolgere il nastro. Sono quasi le 4 della scorsa notte. Una Toyota Yaris (rubata lo scorso aprile a Erchie) con dietro un carrellino e un’enorme pala meccanica (rubata poco prima a Mesagne) percorrono un tratto della circonvallazione di Oria (strada provinciale 51-bis Oria Cellino) e imboccano l’entrata del distributore automatico Ip.

15202572_1364449946934559_3399102072322726828_n-1Qui, i ladri, col potente mezzo da lavoro cominciano a scardinare il totem contenente la cassetta e quindi anche i soldi del self. A seguito di altri episodi simili, intorno a quel totem era stata installata una protezione formata da sbarre rinforzate in acciaio. Una contromisura che non è però servita a far desistere i protagonisti della spaccata della notte scorsa.

15219480_1364450056934548_3211487554112881779_nSfonda ora e sfonda dopo, alla fine la colonnina ha ceduto ed è cascata al suolo. Nel frattempo, però, ci sono andati di mezzo – probabilmente per un errore – anche la Yaris e il carrellino che sarebbe dovuto servire a caricare la colonnina e a portarla via lontano da quel posto.

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La Yaris con dietro il carrellino

Un’operazione fallita, oltre che per questo inconveniente sul campo, anche per la prontezza dei vigilantes della “Vdedetta” – impegnati in una perlustrazione del territorio – e per la tempestività d’intervento dei carabinieri, ai quali ora spetta tentare di risalire all’identità del commando, dileguatosi a bordo di un’altra auto ancora. Utili in tal senso potrebbero rivelarsi le telecamere di sorveglianza disseminate per l’impianto di carburanti.

15178086_1364450006934553_5157645185912690968_nI danni sono ingentissimi e, infatti, l’attività potrebbe dover restare chiusa per qualche giorno, ma in compenso – almeno – il bottino è rimasto nelle mani dei legittimi proprietari, che con quel denaro (difficilmente sufficiente) dovranno ora ripristinare lo stato dei luoghi.

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