Curto: «Il nuovo gestore dei parcheggi implicato in gravi vicende giudiziarie»

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Lo sostiene il consigliere comunale Euprepio Curto di Progetto per l’Italia:

L’euforia manifestata dal sindaco Maurizio Bruno subito dopo l’aggiudicazione del servizio dei parcheggi a pagamento alla S.I.S. di Perugia è del tutto fuori luogo e inopportuna per alcuni semplicissimi motivi.

A vincere è stato un soggetto imprenditoriale sul quale non si sono ancora spenti i riflettori delle inquietanti vicende giudiziarie che hanno visto protagonista, in negativo, proprio la S.I.S. nel corso degli ultimi anni.

Corruzione e turbativa d’asta – che nel recente passato sono state le ipotesi di reato a carico dei vertici della società, destinatari peraltro di provvedimenti restrittivi della libertà personale – non sono propriamente reati bagatellari. E che pertanto il sindaco non ne abbia tenuto conto per frenare la propria bulimia comunicativa non mi pare granché prudente.

Sia perché già qualche tempo fa avevo paventato il rischio che il bando potesse vestire “su misura” qualche grosso soggetto imprenditoriale, sia perché il fatto che la gara si sia svolta presso la SUA di Brindisi, conferma ancor di più, ove ve ne fosse ancora bisogno, che la scelta di aderire acriticamente alla Stazione Unica Appaltante della Provincia è stata semplicemente sciagurata. Anche perché questo sindaco, che cerca di tenere fuori da responsabilità il Comune di Francavilla ( “La gara si è svolta presso la Sua di Brindisi. Ni capimu, l’Amministrazione di Francaidda non c’entra niente”), dimentica irresponsabilmente di essere anche il Presidente della Provincia.

E dimentica pure che da domani, e comunque prima dell’avvio del servizio, andranno fatte alcune specifiche verifiche. Ad iniziare dall’accertamento della compatibilità dell’aggiudicazione con le disposizioni della legge 231/2001 sulle “Responsabilità amministrative da reato”. Tanto in quanto per la 231/2001 non è assolutamente sufficiente cambiare i vertici di una società per non incorrere nelle previste misure interdittive, poiché, qualora venisse accertata la riferibilità delle pratiche corruttive non tanto a violazioni individuali della legge penale, ma ad un modello societario che di quelle pratiche “fa sistema”, ebbene in tal caso sarebbe la società in quanto tale ad incorrere nelle previste sanzioni.

Bruno, infine, si compiace del previsto salvataggio dei dipendenti dell’ex gestore, quasi avesse realizzato un miracolo. Ma siccome Bruno è francavillese, e non di Pietrelcina, lasci stare i miracoli, perché salvare i posti di lavoro, almeno per noi, rappresenta un fatto del tutto naturale e ordinario. Come naturale e ordinario sarebbe dovuto essere salvare i posti degli ex dipendenti CERIN, dei quali chiediamo ancora una volta una dignitosa ricollocazione.

Un’ultima osservazione. Non è dato sapere se Bruno si senta già in campagna elettorale, ma un suggerimento gli va fatto pervenire: stia sereno!

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