Si riceve e pubblica:
Le vicende recenti che riguardano lo sfratto dell’Oratorio S.I.N.G. dai locali di proprietà comunale ci impongono di fare qualche riflessione di carattere generale, se non altro perché la stessa etimologia della parola “sfratto” richiama immediatamente due altri termini del nostro ricco vocabolario: “bando” ed “esilio” e, se si utilizza il termine “sfratto” con riferimento ad una “Associazione”, si crea uno strano quanto evidente ossimoro che tristemente richiama l’azione di esiliare ciò che unisce.
Sia ben inteso che siamo consapevoli che rientra nelle legittime competenze di un’Amministrazione quella di disporre dei locali di proprietà comunale e noi non vogliamo entrare, per adesso, nel merito della scelta che il Sindaco e la sua maggioranza hanno compiuto per i locali di Montalbano.
È nostro dovere però cercare di cogliere gli aspetti più “alti” delle scelte che la politica compie sul e per il territorio e che dovrebbero sempre mirare a soddisfare l’interesse di tutti i cittadini e, poiché non vorremmo credere a quella voce che echeggia tra le vie della nostra Città, che parla di VENDETTA (anche se tutti gli elementi per crederci ci sarebbero pure), ci siamo chiesti, dunque, se questo non sia l’inizio di una definitiva azione di riordino della materia dell’utilizzo degli spazi e delle risorse a disposizione del Comune al fine di aiutare e quindi incentivare il popolo delle Associazioni che ad Oria è davvero una risorsa vitale.
Se così fosse, significherebbe che l’Amministrazione Ferretti, lungi dal servire ai suoi “nemici politici” un piatto a dire il vero poi non tanto freddo, ha deciso finalmente di porre fine all’annosa quanto ormai insopportabile mala gestione degli immobili comunali e di rivedere, una volta per tutte, l’assegnazione dei locali comunali disponibili.
Delle due ipotesi illustrate, vendetta o riordino, può esserne vera solo una e, se è la seconda, presto le Associazioni che godono di “privilegi” non regolamentati (a differenza dell’Oratorio che disponeva di valido titolo di occupazione) subiranno la stessa sorte.
Via quindi le associazioni che utilizzano da anni abusivamente locali scolastici, via le associazioni alle quali, con o senza titolo, occupano da molti anni i locali facendosi carico delle sole spese di energia elettrica (forse), via gli spazi abnormi (fino a 500 mq.) concessi ad alcune categorie sociali ed utilizzati per la maggior parte del tempo come circolo privato per giocare a carte e ballare il liscio, basta locali abbandonati chiusi da anni e lasciati marcire in un momento in cui le Associazioni virtuose hanno bisogno di una “Casa di tutte le Associazioni” e chiudono perché non possono permettersi una sede, basta tollerare, fingendo di non sapere, che ampi locali comunali siano utilizzati da privati cittadini come deposito per la propria famiglia o la propria impresa.
A questo vogliamo credere, cioè che il nostro Sindaco, l’Assessore alla Cultura e quello ai Servizi Sociali, di fronte a tanta sperequazione, hanno lavorato duramente in quasi un anno e mezzo di amministrazione per definire una strategia efficace che dia una mano al mondo delle associazioni e del volontariato e non stiano invece attuando una “ridicola vendetta”.
Vigileremo!
Cambiamo Storia