Accade un pomeriggio di novembre che due giovani donne, alla ricerca di una cucciolata di randagi avvistata in zona cimitero nuovo, a Oria, si imbattano in un casolare abbandonato. Sono in via Cuculicchio, sulla strada che tra i due cimiteri, è martedì 15 novembre e intorno sta calando la sera. È difficile muoversi guidate solo dal sole calante e dal mugolio dei cagnolini in lontananza.
In questo girovagare confuso, l’istinto le porta all’interno del rudere: le donne si stupiscono della facilità di accesso a questa struttura instabile, che cade a pezzi, e restano allibite dal degrado a cui assistono appena varcata la soglia. All’interno si consumano chiaramente atti vandalici e incontri di ogni tipo, le cui tracce sono visibili in tutti gli angoli.
In quei metri quadri di abbandono possono trovare un tetto tutti quelli che hanno necessità di fare qualunque cosa – lecita e no – in un posto che sembra essere stato dimenticato da tutti. Le donne raccontano di come la zona circostante al casolare sia un posto frequentato da adulti ma anche da ragazzi e bambini che spesso vengono qui a giocare, ignari di ciò che può accadere all’interno di quella casa anonima. E se questo non fosse già di per sé preoccupante, vi è pure, nel rudere, un pozzo. È profondo due o tre metri, aperto e incustodito, e la presenza di oggetti vari caduti lascia supporre la possibilità di un vero e proprio cunicolo al suo interno.
Sarebbe opportuno che il Comune intervenisse per mettere in sicurezza il posto, prima che qualcuno si faccia male per davvero.
Il.Alt.