Il Tar di Lecce ha accolto il ricorso presentato l’anno passato dai consiglieri comunali Giuseppe Polito, Ilaria Roma, Cinzia Saracino e Domenico Margheriti (rappresentati dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani) ha annullato la delibera con cui fu approvato il bilancio preventivo 2015 del Comune di Erchie (rappresentato dall’avvocato Pietro Quinto) oltre a tutti gli atti da esso derivati. Non fu concesso al Consiglio il congruo termine per studiare i documenti che componevano il bilancio stesso e, in particolare, la relazione dei revisori dei conti fu consegnata ai componenti delle assise lo stesso giorno (1 settembre 2015) in cui doverono poi discutere e approvare l’importante documento finanziario.
«Il legislatore – scrivono, tra le altre cose, in sentenza i giudici amministrativi (Eleonora di Santo presidente, Calro Dibello, consigliere estensore, e Claudia Lattanzi, primo referendario) – ha, infatti, inteso stabilire il principio inderogabile della tempestiva messa a disposizione dei consiglieri dello schema di bilancio e dei documenti contabili allegati, specie la relazione dell’organo dei revisori, prima della seduta destinata all’approvazione del bilancio stesso. Si è, altresì, affidata al regolamento di contabilità del singolo ente locale la predisposizione di termini congrui per la presentazione all’organo assembleare di tutti i documenti concernenti l’approvazione del bilancio di previsione. Ciò allo scopo evidente di favorire una discussione consapevole in ordine a un documento destinato a segnare in maniera incisiva le sorti future dell’ente locale, per la sua indiscutibile valenza strategica».
Un caso analogo, anche se riguardava un conto consuntivo e non un bilancio preventivo, si è verificato di recente a Villa Castelli. In prima battuta il Tar aveva dato ragione ai ricorrenti, in seconda il Consiglio di Stato ribaltò la sentenza del Tar.
E, infatti, il sindaco Giuseppe Margheriti e i suoi, con in testa l’assessore al Bilancio Chiara Saracino, ora quasi certamente ricorreranno proprio al Consiglio di Stato, nella speranza che inverta il verdetto di primo grado.
Diversamente, si potrebbe prospettare una fine anticipata del mandato per l’amministrazione Margheriti-ter e il commissariamento dell’ente fino a nuove elezioni. E in quest’ultima ipotesi entrerebbe in gioco il prefetto.