Referendum costituzionale, nuova iniziativa del Comitato per il NO

manifesto_incontro-del-04-11-2016Si riceve e pubblica:

Venerdì 4 novembre alle ore 19:30, presso la ex sala consiliare di Francavilla Fontana in via Barbaro Forleo, si terrà il secondo incontro pubblico organizzato dal Comitato per il NO alle modifiche costituzionali per ribadire con forza le ragioni del NO alla riforma targata Boschi-Renzi.

La serata, introdotta da Valeria Madaro del Comitato per il NO di Francavilla Fontana, avrà come ospite/relatore Roberta Fantozzi, componente della segreteria nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.

Riteniamo utile riepilogare alcuni degli argomenti principali per sottolineare quale sia la posta in gioco, utilizzando tutte le conoscenze specifiche, i saperi più “tecnici” al servizio della comprensione dei nodi di fondo, evitando invece i “tecnicismi” incomprensibili per i più.

In primis, è bene ricordare che questa “riforma” è stata dettata dalle elitès della finanza e dell’economia (banche e multinazionali); hanno avuto scarso risalto sui media mainstream le dichiarazioni contenute nel famoso documento di J.P. Morgan (seconda più grande banca d’affari del mondo) in cui si metteva nero su bianco la necessità di rottamare le Costituzioni dei paesi del Sud Europa perché prevedono “la tutela costituzionale dei diritti dei lavoratori; il diritto di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo; esecutivi limitati nella loro azione dalle Costituzioni”.

Inoltre, va demistificata la propaganda sulla “velocità”: i 70 giorni di tempo previsti dalla riforma per approvare quelle leggi che il governo definirà prioritarie, servono a impedire che le persone possano organizzarsi e lottare contro le leggi inique.

La riforma produce una centralizzazione delle decisioni politiche fortissima nel rapporto tra centro e territori. È evidente la volontà di trovare corsie preferenziali per gli interessi forti contro gli interessi diffusi, per le lobbies energetiche e delle grandi opere e per i loro intrecci con la politica.

Ed ancora, sarà fondamentale ribadire che questa riforma non abolisce il Senato, ma il diritto dei cittadini di eleggerlo. Al posto del voto popolare, i futuri membri saranno tutti nominati: 95 dai consigli regionali, tra cui 21 sindaci, e 5 dal Presidente della Repubblica.

La “riforma” Renzi della Costituzione insieme all’Italicum produce una svolta autoritaria senza precedenti. Il premio di maggioranza potrà più che raddoppiare i seggi ottenuti se vigesse un principio di rispondenza proporzionale. Un solo partito potrà formare il governo anche se espressione di una esigua minoranza e ottenere la fiducia alla Camera. Un solo partito potrà deliberare lo stato di guerra ed eleggere il Presidente della Repubblica.

Infine, neppure la storia dei “risparmi” è vera. La Ragioneria Generale dello Stato ha quantificato i “risparmi” in 49 milioni (non 500 come dice ora Renzi, né tantomeno 1 miliardo come diceva qualche tempo fa): un risparmio che vale meno di un caffè all’anno per ogni abitante. Nulla rispetto a quanto si potrebbe risparmiare colpendo privilegi ingiustificati dei parlamentari, meno di nulla rispetto a quanto si potrebbe recuperare con politiche fiscali che colpiscano quell’1% più ricco della popolazione che da solo possiede il triplo della ricchezza del 40% meno abbiente.

Aggiungiamo che, a sole cinque settimane dal voto referendario del 4 dicembre, il governo Renzi impiegherà ogni strumento utile per “convincere” a votare sì: tutto l’armamentario manipolatorio sarà messo in campo, tutta la possibilità di disporre di spazi e risorse, dall’uso della comunicazione “istituzionale” agli strumenti che ha sempre in mano chi abita le stanze del potere (basti pensare che, ormai da mesi, il capo del governo occupa TV pubblica e privata per alimentare la propaganda del sì, un vero e proprio bombardamento mediatico senza alcun contraddittorio, salvo rarissime e calcolate eccezioni).

Anche per questo, ma soprattutto per esporre le ragioni del NO al referendum, invitiamo tutti i cittadini e le cittadine francavillesi a partecipare all’incontro del prossimo 4 novembre.

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