di Eliseo Zanzarelli
Sciolto il nodo Asi con l’elezione di Mimmo Bianco, per il sindaco Maurizio Bruno è tempo di tornare a occuparsi delle cose di Francavilla Fontana. Dopo la dichiarazione d’indipendenza del consigliere comunale ex Ap-Ncd Dario Mancino, che comunque ha assicurato il suo sostegno all’amministrazione, si potrebbe profilare un mini-rimpasto o, meglio, una sostituzione in giunta.
Secondo buona parte del Pd – partito di maggioranza relativa in Consiglio – sarebbe ora opportuno un passo indietro di uno dei due assessori (Luigi Galiano e Anna Ferreri) proprio in quota Ap-Ncd, che però resta alla finestra e non è detto che ceda con così tanta facilità. Se ne discuterà nel corso di questa e forse anche della prossima settimana, quando in un modo o nell’altro sarà necessario ritrovare la quadra.
Nel caso di effettiva rinuncia di uno degli assessori Ap-Ncd, chi ne prenderà il posto? Se dovesse sacrificarsi o essere sacrificata Ferreri, tutti gli indizi su di una possibile successione conducono ad Alessandra Serafina Latartara, consigliera comunale democratica e da sempre donna del partito. Il suo posto nelle assise sarebbe preso da un altro fedelissimo del sindaco Bruno: Giovanni Taurisano. Se, invece, dovesse saltare Galiano – ipotesi in apparenza più remota – sarebbe tutto da studiare, con il vice capogruppo Pd Fabio Zecchino dato in pole position (al suo posto nell’aula consiliare sempre Taurisano).
In tutto ciò, esistono però altre variabili da considerare: Noi ci siamo, presente in Consiglio con il vice presidente Antonio Camarda, dopo oltre due anni di fedeltà quasi assoluta (a parte qualche polemica sul programma) potrebbe anche chiedere di entrare direttamente nell’esecutivo. Da definire poi anche la posizione del nuovo soggetto Noi Centro che, fino a prova contraria, è di fatto parte integrante della maggioranza proprio con Mancino.
Sull’evolversi della situazione, al momento, bocche cucite in un po’ tutte le parti in gioco, sebbene sia chiaro come il Pd spinga per il mini-rimpasto, mentre Ap-Ncd tenda a prendere tempo perché – sembrerebbe questa la posizione, non confermata per vie ufficiali – in realtà non si sarebbe finora verificato alcun “evento” politico capace di minare la tenuta della giunta e, soprattutto, di sminuire il lavoro sin qui svolto dagli assessori Galiano e Ferreri.
Da voci di corridoio interne al palazzo si apprende poi di possibili dimissioni da parte di qualcuno tra gli attuali esponenti dell’organo esecutivo e, in particolare, di Enzo Garganese. Qualora così fosse, il tutto potrebbe essere messo maggiormente in discussione. Col Pd che rivendicherebbe un’ancora maggiore rappresentatività e Ap-Ncd a difendere quella attuale. Da qualunque angolazione la si guardi, come già l’anno scorso di questi tempi, si staglia all’orizzonte un inizio d’inverno piuttosto infuocato per Bruno e i suoi che, oggi come oggi, conservano sulle opposizioni due consiglieri di vantaggio. Salvo tiri mancini.