La Cassazione riapre il caso del prete denunciato per circonvenzione d’incapace

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La richiesta dei parenti della donna che sarebbe stata circuita da un sacerdote per ragioni di eredità è stata accolta dalla Cassazione, quindi il caso – archiviato dal Tribunale di Brindisi – è stato ufficialmente riaperto. Il prete fino a poco tempo fa era in servizio pastorale nella Diocesi di Oria, salvo poi esserne allontanato e trasferito altrove. Secondo alcuni dei suoi familiari, si sarebbe approfittato di una parrocchiana, affetta dal morbo di Alzheimer, poi deceduta il 30 aprile 2014, per farsi lasciare una consistente parte del suo patrimonio. I familiari dell’anziana sostengono si sia trattato di circa un milione di euro tra un appartamento, un garage, una casa in campagna con terreno e 50 alberi d’ulivo, liquidità sui conti correnti per oltre 400mila euro. I parenti della donna, autori della denuncia il 26 febbraio 2015, hanno appreso solo lo scorso settembre e per puro caso dell’avvenuta archiviazione. Nonostante avessero chiesto di essere informati sullo stato del procedimento, a loro non è giunta alcuna notifica e, dunque, ora si sono rivolti ai legali di fducia – Antonella Rizzo e Antonio Sartorio – per proporre ricorso di opposizione non alla richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero, ma per Cassazione direttamente avverso il decreto di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari. La Suprema corte ha stabilito che sì, il caso dev’essere riaperto e ora si preannuncia un supplemento d’indagine.

 

 

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