Biglietti per il concerto dei Coldplay finiti in 20 minuti, interrogazione dell’On. Ciracì

codlplay
L'onorevole Ciracì
L’onorevole Ciracì

In un’interrogazione parlamentare al ministro Dario Franceschini il deputato dei Conservatori e Riformisti Nicola Ciracì ha chiesto di fare luce sulla stranissima vicenda dei biglietti per il concerto italiano dei Coldplay, esauriti dopo appena 20 minuti dalla loro messa in vendita e poi nuovamente online su altri siti a costi sensibilmente più elevati:

Vorrei sapere quali azioni intenda intraprendere il Ministro Franceschini per porre freno all’ormai dilagante pratica del ‘secondary ticketing’, il bagarinaggio dei biglietti, ovvero il mercato parallelo fatto di siti non ufficiali che rivendono i biglietti a cifre esorbitanti”. 
 
Così l’on. Nicola Ciracì, deputato di Conservatori e Riformisti, presentando ieri alla Camera una interrogazione scritta al Ministro dei Beni e delle Attività culturali sui fatti legati alle polemiche per la vendita dei biglietti per il concerto della band americana ‘Coldplay’, in programma in Italia i prossimi 3 e 4 luglio.
«Nel caso del polverone sollevato dall’attesissima esibizione dei ‘Coldplay’ a Milano, è evidente che siamo in presenza del fenomeno del bagarinaggio su web: i 60-70.000 tagliandi messi a disposizione per data (questa la capienza dello stadio) sarebbero addirittura stati venduti in appena 20 minuti, un fatto quantomeno improbabile oltre che dubbio. Salvo poi rintracciare su siti paralleli di vendita biglietti dal costo vertiginoso, da centinaia di euro fino all’assurda cifra di 1780,94 euro per l’ambito anello rosso, ben 16 volte il prezzo originale»
 
La vicenda del concerto della band americana è a tal punto emblematica da esser finita nelle mani dell’Antitrust, a cui ha sporto denuncia l’associazione Altroconsumo per chiedere conto di quella che definisce la “pratica scorretta” del mercato secondario. 
 
A seguito dei fatti un esposto è stato presentato dal Codacons alla Procura di Milano. In questo panorama di illeciti connessi all’attività di secondary ticketing, c’è uno scoglio da arginare ed è il vuoto normativo. La Corte di Cassazione nel 2006 ha stabilito che qualora i biglietti immessi in tali circuiti paralleli di vendita non abbiano provenienza illegale non sussiste ipotesi di reato e, nel 2008, ha sancito che chi acquista e rivende a proprio rischio non compie alcuna attività di intermediazione.
«Ben venga dunque – ha concluso Ciracì che quanto accaduto possa servire, nell’immediato, ad appurare eventuali ipotesi di reato da parte di agenzie e a sanzionare tali soprusi. Mi auguro però che sia l’occasione per riaprire, speriamo una volta per tutte e concretamente, il dibattito su questo tema. Perché quello del bagarinaggio incontrollato è a un problema quanto mai reale, che si regge sulla speculazione a danno delle tasche dei cittadini e del loro diritto di partecipare agli eventi ricreativi e culturali che si svolgono sul territorio nazionale”.

 

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com