Una grande partecipazione popolare, compresa quella dei bambini delle elementari, ha contraddistinto stamattina la manifestazione tenutasi in piazza Umberto I per ribadire il “no” al mega impianto di compostaggio da 80mila tonnellate annue (per il 50 per cento fanghi) che potrebbe sorgere in futuro nel territorio di Erchie.
Oggi, in realtà, al Comune avrebbe dovuto esserci il commissario per i rifiuti in Puglia, Gianfranco Grandagliano, che però ha dato forfait all’ultimo momento: un peccato, poiché tanto all’amministrazione comunale quanto alle forze politiche di minoranza e agli stessi cittadini sarebbe piaciuto rivolgergli qualche domanda. Nonostante la sua assenza, come detto, si è manifestato e si è manifestato forte. C’era il comitato spontaneo formatosi nei mesi scorsi, c’erano forze politiche, associazioni e sindacati, tutti dalla stessa parte, quella degli sfavorevoli poiché un impianto di quel tipo – sostengono – sarebbe davvero troppo per un territorio relativamente piccolo come quello di Erchie.
Una sorta di ripensamento o, meglio, di riflessione è negli ultimi tempi balenata anche nella mente degli amministratori comunali con in testa il sindaco Giuseppe Margheriti – al centro, in qualità di bersaglio, delle proteste. Un riavvicinamento, più che altro e per quanto timido, alle istanze della cittadinanza. Le oltre 3mila firme, messe nere su bianco, non possono lasciare indifferente la guida politico-amministrativa di un borgo, a vocazione prevalentemente agricola, nel quale risiedono stabilmente circa 9mila persone.
Così, la strategia di Margheriti e dei suoi, che di fondo restano tutt’altro che contrari all’opera, punterebbe ora a far esprimere quegli enti che nella partita hanno finora recitato (e dovranno recitare in futuro) un ruolo molto più determinante rispetto allo stesso Comune ercolano: Provincia di Brindisi e Regione Puglia, con a capo i presidenti democratici (nel senso di Pd) Maurizio Bruno e Michele Emiliano.
Insomma, cercando d’interpretare e riassumere il comportamento maggiormente ispirato alla prudenza di Margheriti & Co., si potrebbe ipotizzare sia prossimo a qualcosa del genere: se la popolazione non vuole l’impianto di compostaggio, noi ci stiamo, a patto che la stessa popolazione sia realmente informata sull’oggetto del contendere e a patto che le istituzioni sovraordinate e i loro rappresentanti politici escano allo scoperto e dicano chiaramente che sì, per loro l’impianto s’ha da fare.
Già, perché a palazzo di città – sponda maggioranza – sono convinti che gli oppositori stiano un bel po’ strumentalizzando il caso per ipotetici fini che trascendono il perimetro entro il quale si collocherebbe esattamente la questione. Inoltre, ci sarebbe un’altra considerazione a tenere banco nell’esecutivo: se, alla fine, l’impianto non si dovesse realizzare in territorio di Erchie, ma dovesse invece sorgere a una manciata di chilometri – si pensi all’interesse mostrato da San Pancrazio e da Oria – perché rinunciare, in favore dei vicini di casa, ai vantaggi che per la comunità potrebbero derivare dalla convezione in termini d’indennizzo e royalties?
Domande possibiliste che confliggono, comunque, con le certezze dei sostenitori del “no”, che intanto oggi hanno incassato l’ennesimo punto a loro favore. Intanto, nei giorni scorsi è stato notificato a tutti i soggetti interessati (numerosi Comuni del circondario, ma non quello di Erchie, ma anche uffici regionali e provinciali e associazioni ambientaliste) un dettagliato esposto che, lo scorso 10 settembre, per il tramite della locale stazione dei carabinieri, gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno presentato anche alle Procure della Repubblica di Taranto e Brindisi affinché, ove lo ritengano, possano assumere le “necessarie e opportune iniziative”.
I consiglieri comunali di minoranza Giuseppe Polito, Ilaria Roma (Erchie Progresso), Cinzia Saracino e Domenico Margheriti (Liberi e Forti), invece, il 22 settembre hanno presentato una mozione per impegnare il sindaco e la giunta “a comunicare, a quanti interessati, la volontà e le preoccupazioni di gran parte dei cittadini della comunità erchiolana contrari all’insediamento ed esercizio del sopraindicato impianto di compostaggio a ciclo combinato nel proprio territorio”. In particolare, per impegnare “il sindaco, in virtù delle sue specifiche prerogative riconosciute ex lege, incardinate nel ruolo di massima Autorità sanitaria locale, a richiedere a un professionista on documentata esperienza nel settore specifico una relazione/perizia sulle problematiche di tali siffatti impianti e relative in particolare all’impatto sull’ambiente e sulla salute”.