Avrebbe dovuto esserci il commissario regionale per i rifiuti, Gianfranco Grandagliano, dopodomani (1 ottobre) a Erchie, ma ha fato forfait all’ultimo momento per un sopraggiunto impegno improrogabile. Si sarebbe dovuto parlare, per forza di cose, dell’impianto di compostaggio. I consiglieri comunali di minoranza, in una nota, avevano chiesto che l’incontro fosse aperto alla cittadinanza, cittadinanza che non sarebbe stata adeguatamente coinvolta nel procedimento – sempre a dire delle opposizioni – nel procedimento amministrativo. Come scritto, Grandagliano non ci sarà e slitterà dunque anche l’incontro tecnico, ma si farà comunque la manifestazione pubblica indetta dal comitato civico spontaneo formatosi a sostegno del NO cui prenderà parte anche l’associazione Arca (Associazione rete dei cittadini per l’ambiente) “nata proprio allo scopo di rendere parte attiva i cittadini sulle questioni di carattere ambientale inerenti il proprio territorio”.
«Il territorio brindisino ha già dato tanto in termini di sacrificio ambientale – fanno sapere – motivo per il quale è diventata una zona ad alta discriminazione sanitaria ed un concentrato di discariche, anche abusive, nonché di impianti industriali con elevato impatto ambientale. Non abbiamo bisogno di ulteriori agenti impattanti sul nostro già provato territorio!».
E ancora: «Erchie con l’impianto di biocompostaggio privato da 80mila tonnellate e la vicina San Pancrazio Salentino, per il cui territorio è stata richiesta una autorizzazione per un impianto di smaltimento e stoccaggio di rifiuti tossici e pericolosi da quasi 200 mila t/a, potrebbero rappresentare due eclatanti esempi. In entrambe le sedi Arca farà sentire la propria voce presentando le proprie osservazioni entro i termine stabiliti».
Nei giorni scorsi, intanto, i consiglieri comunali contrari hanno presentato una mozione per impegnare il sindaco e la giunta a richiedere un parere/perizia a un esperto del settore che vagli l’impatto sul territorio e sulla salute pubblica in caso di realizzazione dell’impianto misto aerobico/anaerobico con produzione di energia da 80mila tonnellate annue di rifiuti organici trattati composti per il 50 per cento da fanghi.
Il fronte del NO, oltre a parte della politica e dell’associazionismo, comprende anche i sindacati Cgil, Cisl, Confsal e altre forze sociali. Lo scopo delle loro iniziative è quello di estendere il dibattito alla popolazione e di far uscire la questione dalle quattro mura di palazzo di città dove – sempre a parer loro – è finora stata confinata. Sabato si prevede in quest’ottica una grande partecipazione popolare durante la protesta in piazza Umberto I proprio di fronte al municipio. Nei mesi scorsi erano state raccolte oltre 3mila firme sfavorevoli alla realizzazione dell’impianto.