Dieci casi d’avvelenamento da funghi negli ultimi quattro giorni, ben otto ieri (domenica 25 settembre): i micologi dell’Asl di Brindisi sono dovuti intervenire nel capoluogo, a Fasano, a Ostuni, a Francavilla e a Torre Santa Susanna. Diversa merce, esposta sui banchi dei venditori ambulanti, è stata sottoposta a sequestro. Dopo il pranzo domenicale, tre persone della stessa famiglia finita in ospedale con vomito, nausea e diarrea. Se la sono comunque cavata. A sera, invece, in ospedale a Fasano ci sono finite cinque persone dopo aver consumato un “Entoloma sinuantum” fungo all’apparenza commestibile ma pericoloso. Trenta chili di prodotto – dieci dei quali risultati tossici, tra i quali il fungo dell’olivo e le letali lepiote – sono poi stati sequestrati dai baschi verdi della guardia di finanza sul banco di un ambulante (dileguatosi) nel mercatino del Santuario di San Cosimo alla Macchia, a Oria. In precedenza, gli specialisti Liborio Rainò, responsabile del Centro di controllo micologico Asl di Brindisi, e il collega Adriano Rotunno si erano dovuti occupare di altri due casi a Ostuni e a Francavilla, causa l’inesperienza e la scarsa preparazione da parte di cosiddetti raccoglitori occasionali. Il consiglio è quello di prepararsi (in Puglia è obbligatorio frequentare un corso specifico) e di non fidarsi di chi vende i funghi senza esporre il certificato di controllo micologico. Se si ricevono in regalo, sempre meglio farli controllare da un esperto. In tutti i comuni della provincia negli uffici sanitari e della polizia locale sono esposti i calendari di reperibilità dei micologi, mentre nei centri più grossi li si può contattare direttamente. Quando s’ingerisce un fungo e ci si sente male, sempre meglio correre in ospedale.