Campo da golf, Cgil: «Dietro lo sport si celano cementificazione e consumo del suolo»

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A parere del coordinamento della CGIL di Francavilla Fontana, il progetto riguardante la costruzione del “campo da golf”, dietro l’immagine dei grandi prati verdi, di uno sport a contatto con la natura, nasconde la strategia della cementificazione e del consumo del territorio.

E’ risaputo, ormai, che la non redditività immediata del campo da golf, rende necessaria la costruzione di villette, appartamenti e con i soldi della vendita di questi ultimi, si ammortizzano i costi della gestione del percorso golfistico.

C’è, inoltre, il rischio che l’insediamento di questa mega struttura possa trasformare la “macchia mediterranea” in un cantiere a cielo aperto, a scapito delle ricchezze naturali, culturali e paesaggistiche. Non pochi Comuni, in verità, continuano a favorire l’insediamento di campi da golf, nonostante la contrarietà della Commissione Europea e degli Agricoltori. Corrono voci, intanto, che attraverso la modifica del PUG, potrebbero essere consentiti all’imprenditore Cavallo, volumi che ai cittadini ed alle imprese locali non sono consentiti. Indubbiamente l’uso improprio di questo terreno, ove dovesse insediarsi il campo da golf, è proprio un’idea vuota di progresso. L’idea, poi, che un Turismo basato sulla devastazione paesaggistica e sul “cemento” corre il rischio di depauperare ancor di più il territorio, senza nessuna ricaduta occupazionale e di vanificare il ricambio generazionale in agricoltura.

Il futuro del lavoro, infatti, non può essere legato allo sviluppo delle attività golfistiche, ma, inevitabilmente, a moderne opportunità di sviluppo, come quelle legate alla “green-economy”. Uno strumento per realizzare uno sviluppo sociale, economico ed ambientale-sostenibile. Da alcuni anni c’è stato un avvicinamento dei giovani diplomati e laureati alle strategie della green-economy. Dai primi dati relativi all’estate 2016 (pubblicati su “Sole 24 Ore”), si riscontrano incrementi dell’8%, di presenze, tra gli italiani come tra gli stranieri, nella nostra Regione; siamo in presenza di una moltitudine di turisti che sono attratti dalle nostre bellezze naturali e paesaggistiche.

Alcuni giovani laureati, stanchi dell’eterno precariato nella scuola, si sono avvicinati all’economia verde, adottando una nuova formula di marketing, che prevede: la raccolta delle olive, affiancata all’imbottigliamento del vino e dell’olio, alla ricettività ed alla degustazione dei cibi. Un trend di crescita costante e di lungo periodo. Questa tendenza è dovuta non solo alla location, ma anche all’attività che puoi svolgervi, come: l’equitazione, il tiro con l’arco, le escursioni, i campeggi, la visita ai percorsi archeologici e naturalistici. L’arricchimento tematico dell’offerta, si sta rivelando una strategia vincente; nascono le fattorie didattiche ed un’interesse crescente per la campagna ed i suoi prodotti. Tutto ciò il gioco del golf non lo potrà mai offrire alla comunità.

La CGIL, pertanto, auspica che la macchia mediterranea sia affidata in gestione alle nuove imprese giovanili, mentre la Regione incrementi ulteriormente gli incentivi da destinare al ricambio generazionale in agricoltura.

Francesco Solazzo, coordinamento Cgil Francavilla Fontana

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