Si riceve e pubblica:
“La città che sale”. All’insegna di questo motto decisi di candidarmi due anni fa a sostegno di Maurizio Bruno. Quello slogan rappresentava innanzitutto un auspicio ma era anche una dichiarazione di impegno e di sfida per affrontare un compito assai arduo, far rinascere la Città dalle rovine altrui. Dopo solo due anni di amministrazione la giunta Bruno, attraverso un incessante lavoro, credo abbia messo le basi concrete per realizzare quel compito, partendo proprio da quelle rovine ed avendo come bussola le richieste più importanti che giungevano dagli elettori durante la campagna elettorale: rifacimento di tutte le strade e della piazzetta di via Cotogno (dissestate da anni); completamento del Palazzetto dello Sport ( i cui lavori erano ad un punto morto e in fase di pre-contenzioso con la ditta appaltatrice); ristrutturazione del teatro comunale Virgilio (chiuso ed inagibile da tempo immemore) quale contenitore per eventi culturali; nuovo Statuto comunale (quello precedente superato da oltre un decennio e in gran parte inattuato); recupero ai servizi sociali della scuola materna De Amicis (mai entrata in funzione e oggetto di degrado al pari di altre strutture simili); razionalizzazione della viabilità con la previsione di rotatorie nei punti nevralgici della Città (da sempre intasati dal traffico veicolare); realizzazione di un polo museale all’interno del Castello Imperiali per recuperare e valorizzare il patrimonio archeologico, storico e culturale di Francavilla (disseminato negli scantinati dei musei di Taranto e Brindisi); l’istituzione di una nuova farmacia nel quartiere S. Lorenzo (destinata dalla precedente amministrazione in altra zona, evidentemente per favorire interessi di qualcuno); impulso all’approvazione definitiva del PUG (strumento urbanistico che sostituirà l’attuale, vecchio di 40 anni). A tutto questo aggiungerei l’adeguamento dello stadio comunale per consentire alla squadra locale di affrontare la Lega Pro, il potenziamento della scuola musicale comunale, la creazione di un “brand “per la rassegna di musica jazz che oggi ritengo sia la più importante per qualità e spessore artistico della regione, l’idea di pedonalizzare il corso principale della Città per restituirlo al suo splendore architettonico e storico (via Roma), la lotta senza quartiere all’inciviltà, con l’installazione di telecamere di videosorveglianza e di isole ecologiche per potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti. Tutto questo non è poco. Si tratta di iniziative concrete che i cittadini possono toccare con mano. Lo dico senza alcuna enfasi, anche perché molto c’è ancora da lavorare per realizzare quel cambiamento che avevamo promesso.
Di fronte a questi indubitabili segnali di buon governo all’insegna della concretezza, dopo anni di immobilismo amministrativo, cosa fa l’opposizione? Con perfetta sintonia ed unità di intenti, da Fratelli d’Italia a Rifondazione Comunista, passando per F.I. e Sel e con la strana quanto inusitata compartecipazione di un consigliere della maggioranza, evidentemente per certificare la loro esistenza in vita ricorrono a strumenti “di distrazione di massa” quali la richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico su un progetto per la realizzazione di un campo da golf nell’agro di Francavilla. Questo progetto, va evidenziato, è frutto di un’iniziativa di privati che hanno chiesto dei finanziamenti regionali, interesserà terreni appartenenti ad altri privati ed allo stato, non solo è da considerare come meramente ipotetico ma è oggetto, correttamente, di tutte le verifiche e procedure previste dalla legge a garanzia e tutela del territorio, delle sue peculiarità e vocazioni (è ancora in corso una conferenza dei servizi con la partecipazione di enti, organi di controllo, associazioni ambientaliste e a cui possono partecipare i consiglieri comunali, mentre si sono già svolte due sedute di commissione consiliare sul tema!).
La domanda che sorge spontanea è la seguente: a cosa serve discutere all’interno delle istituzioni di quella che attualmente è solo un’ipotesi e con sperpero di denaro pubblico (una seduta di consiglio comunale costa circa 1.500,00 euro), considerando che se e quando quell’ipotesi si sarà concretizzata superando tutti gli step burocratico-amministrativi previsti, della stessa dovrà occuparsene proprio il Consiglio comunale? L’amministrazione inoltre, dinanzi ad atti di impulso provenienti da privati con in gioco finanziamenti pubblici, non poteva far altro che attivare, come è stato fatto, tutte le procedure amministrative necessarie per dare seguito all’istanza che nessuno, e sottolineo nessuno ha mai dichiarato di essere meritevole di accoglimento a scatola chiusa.
I cittadini stiano tranquilli, nulla sarà deciso senza il rispetto rigoroso della legge e contro gli interessi della Città e del suo territorio.
Questo vale per tutte le iniziative di un’esperienza di governo che se saremo in grado di continuare (e a tal proposito la maggioranza dovrà effettuare presto una verifica, dopo alcune incomprensibili fibrillazioni all’interno di alcune forze che la compongono), consegnerà alla fine della conciliatura, ne sono sicuro, una Città di gran lunga migliore di quella che abbiamo trovato dopo le sciagurate gestioni precedenti.
Marcello Cafueri, capogruppo PD in Consiglio comunale