Qualcosa più di un’incomprensione, quella che ha visto loro malgrado protagonisti, nei giorni scorsi, da una parte la giunta di Francavilla Fontana, dall’altra associazioni e partiti coi quali l’assessore alle Politiche sociali e vicesindaco, Concetta Somma, aveva avuto un incontro per discutere, tra le altre cose, dell’eliminazione delle barriere architettoniche. Dopo la diramazione di un comunicato ufficiale da parte dell’amministrazione comunale, Rifondazione comunista, Cellula Coscioni e La Forza della Vita sono insorti e hanno sostenuto di non aver mai espresso i concetti contenuti in quel testo. «Ci hanno virgolettato cose che non abbiamo né pensato né detto», la protesta.
«Al di là di un riconoscimento all’ascolto e della disponibilità del vicesindaco a un incontro con le associazioni che si occupano e che stanno seguendo la condizione di vita dei diversamente abili nel nostro Comune – spiegano Sergio Tatarano (Coscioni), Emanuele Modugno e Mario Paiano (consigliere e segretario Prc) e Silvana Ammaturo (La Forza della Vita – non ci si può assolutamente ritenere soddisfatti delle iniziative in cantiere sul punto dopo 30 anni di mancata adozione del piano per la eliminazione delle barriere architettoniche, previsto a pena di commissariamento da una legge del 1986 e mai attuato. Sarà infatti prossimamente presentata una interrogazione dal consigliere del Prc, Emanuele Modugno, per richiedere un impegno straordinario per riportare nella legalità un Comune in cui l’autonomia e l’indipendenza delle persone disabili non è mai stata un obiettivo programmatico ma solo un argomento su cui seminare periodicamente un po’ di buonismo. Va dunque smentita ogni affermazione attribuita alle associazioni Coscioni e La Forza della Vita nonché al Prc ed inserita erroneamente nel comunicato diffuso dall’amministrazione con cui si sarebbe sostenuto che sarebbe in atto una sorta di soluzione di continuità rispetto al passato».
«Nonostante gli impegni assunti in prima persona dal vicesindaco (a cui pure si dà atto di una disponibilità all’ascolto e di cui si è avuto modo di apprezzare una dichiarata volontà ad interventi mirati, a partire da un preventivo necessario censimento della popolazione non autosufficiente) – proseguono – e nonostante non si possa attribuire a questa amministrazione la paternità di una situazione evidentemente frutto di decenni di immobilismo, non si può d’altro canto non rilevare l’insufficienza delle iniziative previste, dal momento che la realizzazione del piano per eliminare le barriere architettoniche meriterebbe uno sforzo di programmazione che allo stato pare non essere all’ordine del giorno.
«Una parte di cittadinanza è oggi e da tempo – concludono – discriminata, vittima di una violenta quanto ormai ignorata violazione di legge, del silenzio di una politica che in questo Paese si avvicina a certi temi con atteggiamento pietistico, senza mai curarsi né del dettato della legge né di riconsegnare ai disabili il diritto ad una vita normale ed autonoma».
I toni del comunicato firmato dall’amministrazione comunale erano entusiastici con riferimento agli impegni presi e alle promesse fatte dall’assessore e vicesindaco Somma, sia in riferimento al Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche) sia in relazione al testamento biologico, ma in buona sostanza partiti e associazioni hanno poi precisato come da parte loro non ci fosse assolutamente stato entusiasmo ma, tutt’al più, cauto apprezzamento per la timida apertura, in attesa di poter finalmente assistere ad azioni e soluzioni concrete rispetto a problematiche tanto annose quanto puntualmente sottovalutate.