Sapere per salvarsi: ecco cosa fare in caso di attacco terroristico

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tact terrorismoRiconoscerlo per provare a salvarsi e per non restare pietrificati e uccisi dalla paura. Il terrorismo può colpire ovunque e sempre vigliaccamente, come per ultimi dimostrano i tragici fatti di Nizza. Ed è per questo che, oggi più che mai, urge consapevolezza. Serve sapere cosa fare per limitare i danni a se stessi e agli altri, perché l’improvvisazione in certi momenti può essere più fatale di una bomba, di mitragliata o di un camion impazzito. Saper fiutare subito il pericolo e soprattutto sapere cosa fare, come comportarsi di conseguenza è davvero fondamentale. E, allora, ecco alcuni pratici consigli da parte di due specialisti in studio, prevenzione e contrasto dei fenomeni terroristici: Marco Filippi, Crisis Management Expert, con esperienza nella gestione delle emergente in Enti nazionali e internazionali, e Subject Matter Expert di soccorso tattico per Enti governativi italiani ed esteri; Alessandro Carone, da anni consulente per la sicurezza in Europa, Africa e Medio Oriente, ora in servizio presso le Nazioni Unite.

«Alla luce di quanto accaduto in queste ultime ore, riteniamo doveroso e utile avvicinare la popolazione a quelle che sono le poche e semplici regole da seguire nei casi di attacchi terroristici.

Consideriamo queste “linee guida” attuabili nell’immediatezza dell’attacco, in quella “golden hour” (per restare nel campo delle urgenze) che va dalle prime iniziali fasi dell’attacco all’arrivo della risposta tattica (Carabinieri, Polizia, Esercito, ecc.) e dei soccorsi (118, Vigili del Fuoco, ecc.).

L’utilità di queste linee guida aumenta con la maggiore “assimilazione” delle stesse da parte del lettore. In momenti di forte shock improvviso come un pericolo imminente per la sopravvivenza, il nostro cervello (e di conseguenza li nostro organismo) tende a rispondere in 3 modi: si paralizza, si dà alla fuga, combatte.

L’assimilazione delle procedure e delle tecniche che andremo ad illustrare, il loro costante “ripasso” mentale e la consapevolezza continua di ciò che si sta facendo può fare la differenza. Guadagnare anche solo pochi minuti può costituire il discrimine tra vivere e morire.

Tutto parte da quello che gli americani chiamano: RUN – HIDE – FIGHT ( scappa, nasconditi e combatti).

Personalmente riteniamo che a questi tre “comandi” se ne possano aggiungere altri due. Uno all’inizio e uno alla fine di questa catena: PENSA – AGISCI – ATTIVATI – COMBATTI – CURA (consultare anche la tabella riassuntiva in fondo alla pagina, cliccare qui per scaricarla). 

Vediamoli insieme».

1) PENSA.

Non siamo pacchi postali. In quanto esseri senzienti, dobbiamo sempre avere piena consapevolezza di dove siamo e di dove andiamo. Dobbiamo valutare l’ambiente in cui ci troviamo, verificare la presenza di uscite di emergenza o di eventuali ripari, se “conviene” andare o meno in un determinato luogo in una determinata data. Necessario è valutare i rischi e le vie di fuga anche quando si programma un viaggio o si partecipa a un grande evento: per prima cosa trovate le uscite, le uscite di emergenza e quelle alternative. Fate in modo che sia un’abitudine mentale. Per valutare i rischi utilizzate i social ma soprattutto gli appositi siti ufficiali.

2) AGISCI.

Impara a riconoscere i “segnali”. Atteggiamenti sospetti, eccessiva agitazione immotivata, abbigliamenti “sbagliati” in relazione della stagione, il possesso di pacchi o zaini, possono essere campanelli d’allarme. Vanno valutati e monitorati. In caso di attacco, la prima cosa da fare è correre nella direzione opposta al pericolo. Se si è in un locale di dimensioni ridotte, cercare di abbandonarlo al più presto. Se impossibilitati a fuggire, trovate un riparo, nascondetevi e chiudete le porte, avendo cura di non accendere luci o fare rumore. Appena possibile, togliete la suoneria e la vibrazione al telefono, ma NON spegnetelo. Tenete presente la differenza tra un riparo (almeno 30 centimetri di cemento armato in grado di fermare i proiettili) e un nascondiglio (un posto dove nascondervi temporaneamente).

3) ATTIVATI.

Utilizza il telefono per chiamare i soccorsi SUBITO (112). Cerca di mantenere il contatto con gli altri sopravvissuti, avendo cura di mantenere la calma e di far sì che anche gli altri la mantengano.

4) COMBATTI.

Qualora fosse necessario, preparatevi ad affrontare il terrorista. Ogni oggetto può e deve trasformarsi in un’arma. In relazione al luogo, potreste trovare sedie, coltelli, catene, bastoni, attrezzi da lavoro, ecc. Usateli per difendere voi stessi e gli altri. Preparate un “piano di difesa” con gli altri sopravvissuti. Attaccare insieme aumenta le capacità di riuscita dell’attacco stesso.

5) CURA.

Se la situazione lo permette, attivatevi per il primo soccorso di eventuali feriti. Trattate per prime le emorragie massicce utilizzando lacci emostatici di fortuna o bende/garze per compressioni. In caso di assenza di battito e respiro, praticare la rianimazione cardiopolmonare. Se disponibile, utilizzate un defibrillatore in attesa dei soccorsi.

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