Sono stati incastrati anche grazie a un “pizzino” o “sfoglia” – insomma, un pezzo di carta scritto a mano – tre presunti appartenenti alla frangia Scu cosiddetta dei “Tuturanesi” (clan Buccarella-Rogoli-Campana), nei cui confronti stamattina i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
Si tratta di Raffaele Martena, 30enne di San Pietro Vernotico (detenuto presso la casa circondariale di Terni per reati associativi), Giuseppe Perrone, 44enne di San Pietro Vernotico (detenuto a Lecce per reati associativi) e di Cristian Tarantino, 28enne di San Pietro Vernotico già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno.
Il provvedimento dell’Autorità giudiziaria è scaturito dal ritrovamento di un pizzino nella disponibilità di Perrone, durante le l’operazione “Last Act” (per un traffico di stupefacenti nella provincia di Brindisi) dello scorso 25 maggio 2016. Nell’importante documento acquisito dagli investigatori erano contenuti elementi ritenuti decisivi riguardo alcune dinamiche interne alla frangia “tuturanese” della Sacra corona unita. L’auto del messaggio era stato Martena, mentre Tarantino – scarcerato lo scorso 16 maggio 2016 – è stato individuato quale nuovo referente sul territorio dell’organizzazione criminale. Lo scritto ha anche consentito di riscontrare quanto raccontato alla magistratura da sette collaboratori di giustizia e di delineare i nuovi assetti di vertice della Scu.