Rifiuti, idea choc di Ferretti: “Una discarica nei terreni ex magia tra Oria, Latiano e Torre” 

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Un impianto per il trattamento dei rifiuti nei terreni confiscati alla mafia, a cavallo tra Oria, Latiano e Torre Santa Susanna per affrontare e in gran parte risolvere l’emergenza rifiuti.
È l’idea del nuovo presidente dell’Aro Brindisi 1 Cosimo Ferretti, sindaco di Oria, che stando a quanto dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno ospiterebbe volentieri nel suo territorio un impianto per compostaggi/selezione-biostabilizzazione della spazzatura, dando questa destinazione d’uso ai dieci ettari sottratti dallo Stato alle organizzazioni criminali.

“Gli Uffici tecnici dei diversi comuni interessati – ha specificato Ferretti – ci stanno già lavorando”.

La realizzazione di una discarica in quella zona, sempre a dire del primo cittadino oritano, sarebbe auspicabile oltre che per la distanza della stessa dai centi abitati, anche grazie all’esistenza di importanti arterie viarie provinciali. Una comodità, insomma, per i camion della nettezza urbana.

Ma il neopresidente si è espresso anche sulla generale situazione di disagio legata alla chiusura degli impianti nella provincia di Brindisi, auspicando il cosiddetto revamping dell’impianto di biostabilizzazione di via per Pandi a Brindisi (intervento sostitutivo di Amiu Bari con costi per 850mila euro) e la messa in sicurezza e la bonifica della discarica di contrada Autigno, sempre a Brindisi, per cui si ipotizza un intervento sostitutivo di Amiu Bari per circa due milioni di euro.

Così, mentre l’Oga propone il trasporto e lo smaltimento della frazione indifferenziata (che prima passava da via Pandi e poi finiva ad Autigno) in Emilia Romagna (impianti Hera) alla “modica” cifra di tre milioni di euro, oltre spese di trasbordo, tra luglio e dicembre 2016, Ferretti proporrà altro.

E cioè, fermo restando l’impianto di cui all’inizio, anche: l’utilizzo di aree e capannoni dell’ex impianto di compostaggio di via per Pandi per farvi sorgere una stazione di trasbordo; richiedere alla magistratura l’utilizzo delle aree del biostabilizzatore (oggi sotto sequestro penale) per un mini-revamping delle quantità di rsu trattabili e/o stoccabili; verifica di un possibile accesso alla discarica Formica e agli impianti del Tarantino per i soli rifiuti indifferenziati con indice respirometrico inferiore ai limiti di legge.

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